L'ULIVO E LA SINISTRA ITALIANA di Edmondo Berselli

L'ULIVO E LA SINISTRA ITALIANA L'ULIVO E LA SINISTRA ITALIANA ULIVO è un albero che appare nei momenti di crisi. Fu fatto crescere a forza per battere Berlusconi; poi fu accantonato, e trattato come la sigla esteriore di un'alleanza fra partiti. Naturalmente questa ricostruzione è sintetica sino alla forzatura. Ma se oggi l'Ulivo si rimaterializza nel dibattito politico della sinistra, se Bassolino ha ipotizzato una costituente ulivista, se Veltroni sembrava non aspettare altro per agitare il rilancio del centrosinistra come partito o «quasi-partito», in prospettiva forse non ci sarà la grande crisi, ma c'è sicuramente una serie di crisi, piccole e meno piccole. La crisi maggiore è ovviamente quella sulla giustizia, emersa in tutta la sua acutezza dopo le ripetute condanne penali di Berlusconi. Ed è una crisi che investe in pieno il centrosinistra: dall'ai tra parte infatti, il Polo agisce co me un pacchetto di mischia, senza nessuna incertezza; l'Ulivo invece è una baraonda di posizioni con una lussureggiante varietà di garantisti e non garantisti, di sostenitori delle procure e di fautori del realismo (fra i quali è certamente Massimo D'Alema). E' su questo sfondo che alla Camera il presidente del Consiglio Prodi ha attaccato robustamente Berlusconi in tema di giustizia. Per sottolineare, con una distinzione implicita fra le segreterie dei partiti e l'opinione pubblica ulivista, che il centrosinistra sarà diviso, ma l'Ulivo è unito; che i partiti della maggioranza avranno idee differenziate sulla magistratura e sui giudici, ma Ulivo mantiene verso il capo di Forza Italia il rifiuto metafisico dei primordi ed esprime un sostegno pieno all'ordine giudiziario. La premessa essenziale di que- Edmondo Berselli CONTINUA A PAG. 4 PRIMA COLONNA

Persone citate: Bassolino, Berlusconi, Massimo D'alema, Veltroni