Accordo per gli esuberi Ansaldo di Raffaello Masci

Accordo per gli esuberi Ansaldo L'intesa dopo un anno: 850 dipendenti in cassa. Presto un consorzio con l'Enel. Manca il partner straniero Accordo per gli esuberi Ansaldo Gli impianti sono salvi, ma 800 restano fuori ROMA. La trattativa è durata un anno, il rush finale venti ore, ma finalmente - la vertenza dell'Ansaldo si è risolta in un accordo, duro per i lavoratori (800 esuberi strutturali più 895 congiunturali) e oneroso per la proprietaria Finmeccanica (una ricapitalizzazione di 850 miliardi), ma che ha consentito di uscire dall'impasse e di dare un futuro all'azienda in tutti e tre i suoi stabilimenti. L'ultima fase della trattativa è stata condotta a Roma, presso il ministero dell'Industria, e ha avuto il ministro Pierluigi Bersani come arbitro. A lui si deve l'accordo, come hanno riconosciuto i sindacati. Ora, non resta che sottoporre il protocollo d'intesa alle rappresentanze sindacali per la definitiva ratifica. L'operazione inizierà domani stesso. L'intesa - dice la nota siglata ieri mattina all'alba - «conferma l'assetto produttivo di Ansaldo Energia nella sua attuale configurazione su tre siti (Legnano, Genova e Gioia del Colle». Ma il prezzo da pagare è di 800 eccedenze «strutturali», una formula elegante per dire che 800 lavoratori sono di troppe e che quindi, attraverso la mobilità lunga, saranno accompagnati fino alla pensione. La maggior parte di questi esuberi dovrebbe riguardare gli stabilimenti di Legnano. Ci sono poi le «eccedenze congiunturali», quelle cioè che riguardano questo specifico frangente, e che sono state fissate in 895 unità le cui modalità di sospensione in cigs (cassa integrazione straordinaria) saranno definite a livello territoriale. Di questi 895, 620 saranno messi in cigs a rotazione, mentre 275 (soprattutto impiegati) ci andranno pur tutto il tempo. Alla fine però, cioè tra due anni, tutti rientreranno in azienda. Per 70 impiegati della «corporate» poi, sei mesi prima della conclusione della cassa integrazione è prevista una «verifica» allo scopo di definirne il destino (mobilità, prepensionamento o altro). Nessuno comunque, confermano i sottoscrittori dell'accordo, sarà abbandonato al suo destino. Per quanto riguarda la missione degli stabilimenti l'intesa conferma, in un allegato, lo sviluppo dell'attività sui tre insediamenti attuali. A Genova saranno quindi mantenute le turbine a vapore, gli alternatori, il turbogas e i magneti, oltre alle attività di ingegneria, impiantistica e service. A Legnano resteranno le carpenterie, le lavorazioni meccaniche e le turbine industriali. Inoltre, il roinistero dell'Industria si è detto disponibile a convocare un tavolo (d'accordo con la Regione Lombardia) per la promozione di nuove iniziative industriali nelle aree disponibili presso lo stabilimento di Legnano (che comunque si sottrae al paventato destino di terziarizzazione). A Gioia del Colle - infine - si continueranno a produrre le parti in pressione per caldaie. Per quanto riguarda il futuro, è stata annunciata dai ministro Bersani la costituzione di un consorzio tra Ansaldo ed Enel (che in futuro dovrebbe trasformarsi in spa) per lo sviluppo, la commercializzazione di attività di progettazione e la realizzazione di impianti di produzione, di reti di trasmissione e di distribuzione. Questo consorzio opererà su scala internazionale su progetti in gran parte già identificati. Domani l'azienda invierà a Fiom, Firn e Uilm una tabella sugli esuberi divisi per stabilimento, mentre per mercoledì 22 è previsto un incontro tra le parti per definire l'accordo nei dettagli. Alla fine della grande maratona notturna, gli animi del ministro e delle parti apparivano sereni. «Abbiamo fatto un accordo serio - ha commentato Bersani - e abbiamo fatto in modo di non lasciare nessuno solo e senza prospettive». «E' un momento difficile che deve essere utile per un grande rilancio dell'azienda», ha commentato il sindaco di Genova, Giuseppe Pericu. I sindacati non cantano vittoria ma sono soddisfatti per aver evitato lo smantellamento e per non aver lasciato nessuno senza tutela. Manca però il partner internazionale e l'arrivo di Daweoo non è dietro l'angolo. L'azienda - secondo l'amministratore delegato di Ansaldo, Rodolfo Di Stefano - «è convinta che l'intesa, insieme alla ricapitalizzazione di 850 miliardi decisa da Finmeccanica, premetterà di affrontare la riorganizzazione e il rilancio dell'azienda». Raffaello Masci léj Un corteo dei lavoratori Ansaldo contro i tagli

Persone citate: Ansaldo, Bersani, Giuseppe Pericu, Pierluigi Bersani, Rodolfo Di