Vallate alpine in guerra per le ferie del Pontefice di Marco Tosatti

Vallate alpine in guerra per le ferie del Pontefice Oggi il Papa a Borno, una delle candidate per ospitarlo Vallate alpine in guerra per le ferie del Pontefice DALL'INVIATO Il Papa oggi è a Borno, in Val Camonica; un solo giorno, poi torna a Lorenzago. E' l'ultimo episodio di una silenziosa, amorosa guerra delle valli alpine, la Valle del Cadore contro la Val Camonica, e l'anziano Pontefice è l'oggetto della contesa. Il sindaco di Borno ammette: abbiamo fatto delle avances per fare in modo che Giovanni Paolo II venisse a trascorrere qui le sue vacanze estive, creando un «terzo polo» fra Lorenzago e Introd, in Val d'Aosta. Ieri a Lorenzago un grande striscione implorava: «Resta qui con noi». Non solo: nel pomeriggio, nella chiesa dei santi Ermagora e Fortunato il segretario del Papa, mons. Stanislao Dziwisz, ha celebrato il suo primo «pontificale» in Italia, cioè la messa da vescovo, con la mitra e i paramenti della dignità episcopale. E gli è stata data la cittadinanza lorenzaghese. Borno risponde tappezzandosi di nastri bianchi e gialli, e ostentando cartelli e striscioni, del genere «Papa ti vogliamo bene». Ma la battaglia è persa. Non per demerito di Borno, paese adagiato con grazia in valli boscose. Anche la casa delle suore, in cui Giovanni Paolo II avrebbe potuto trovare accoglienza, andava bene. Il problema è la densità di case, villeggianti, turisti, e l'esistenza di mia sola strada. Sarebbe difficile offrire al Papa le «vie di fuga» dalla gente garantite dal Cadore e dalle montagne vicine. E' bastato un sopralluogo rapido dei responsabili della sicurezza pontificia per guadagnare all'ipotesi Borno un pollice verso definitivo. Troppo complicato difendere il Papa qui. A Borno è nato sessantaquattro anni fa mons. Giovannni Battista Re, sostituto alla Segreteria di Stato; in termini «laici», con molta approssimazione, si potrebbe dire che se il Segretario di Stato è il primo ministro, il sostituto è il ministro degli Interni. Insomma uno degli uomini più potenti nella Curia romana, e un collaboratore diretto del Pontefice. E' per amor suo che Giovanni Paolo II si sobbarca un viaggio in elicottero di circa un'ora e mezzo (e altrettanto al ritorno) pervenire a celebrare l'Angelus davanti alla chiesa di Borno, intitolata a San Giovanni Battista. Un «premio di consolazione» alla candidatura mancata. E' un gesto assolutamente straordinario, senza precedenti verso un suo collaboratore. Papa Wojtyla in visita pastorale ad Asti si fermò a casa del card. Sodano; ma era già in zona. Adesso attraversa un bel pezzo di Italia esclusivamente per quest'appuntamento. C'è qui a Borno chi legge nel favore straordinario un segno del destino, l'indizio di un futuro ancora più sfolgorante per mons. Re; in fondo anche un altro lombardo, il bresciano Montini, era sostituto alla Segreteria di Stato, u poi divenne Papa. Una cartolina in vendita qui mostra sullo sfondo del paese il Papa che benedice affettuosamente mons. Re circondati da un'aura sfolgorante. Mons. Re è al settimo cielo. «Sono contento, contentissimo. Sono contento di tutti i viaggi del Papa, a molti ho anche partecipato - ci dice - ma questo è quello che mi interessa di più, che mi sta più a cuore di ogni altro». Oggi pomeriggio prima di tornare a Lorenzago, Giovanni Paolo II prenderà il tè nella «baita» della famiglia Re, una capanna in legno, ima volta nei boschi, adesso in mezzo a villette e chalets. Insieme al tè, torte e biscotti fatti in casa. Marco Tosatti Giovanni Paolo II sarà oggi in visita a Borno, in Val Camonica

Persone citate: Borno, Giovanni Paolo Ii, Giovannni Battista, Montini, Papa Wojtyla, Stanislao Dziwisz

Luoghi citati: Asti, Borno, Introd, Italia, Val D'aosta