I vandali dell'arte tornano a colpire

I vandali dell'arte tornano a colpire Danneggiata con bottiglie di birra la facciata dell'oratorio di San Bernardino a Perugia I vandali dell'arte tornano a colpire E sul caso di Viterbo le indagini sono ora estese in tutta Italia L'oratorio rinasPERUGIA. Continuano gli imbrattamenti e gli atti di vandalismo contro le opere e i monumenti d'arte italiani. Dopo le scritte e i simboli anarchici tracciati con la vernice rossa che nel pomeriggio di giovedì hanno colpito due chiese fra le più antiche di Viterbo, devastando irrimediabilmente un polittico del '400 e un crocifisso, la scorsa notte è toccato a un monumento di Perugia essere preso di mira dai vandali. La facciata policroma, con finissimi bassorilievi, dell'oratorio di San Bernardino, opera di Agostino di Duccio (1457-61), è stata infatti danneggiata da teppisti che vi hanno lanciato bottiglie di birra. Davanti alla facciata dell'Oratorio di San Bernardino padre Augusto, della comunità di San Francesco al Prato, custode dell'Oratorio, si aggira allarmato fra i vetri frantumati che quasi ricoprono il sagrato, scoprendo nuovi danni sui bassorilievi, che non aveva ancora notato. Indica un angioletto con un braccio scheggiato, alla sinistra del portone, un capitello sfregiato con un pezzo di vetro verde ancora attaccato. Si avvicina per toccare un altro punto dove il marmo policromo è stato scheggiato e si ferisce lievemente a una mano. «Questo era 1' angolo più nobile di Perugia - dice - ed ora è diventato un letamaio. Quello che è successo è molto grave: questo oratorio è una delle opere rinascimentali più significative d'Italia». L'artistico oratorio, annesso all'Istituto d'Arte, sorge a fianco della chiesa diroccata di San Francesco al Prato, uno dei luoghi storici di Umbria Jazz, dove però quest'anno non si sono svolti concerti perché la struttura è inagibile. L'ampio prato davanti al complesso monumentale è comunque un ritrovo di giovani, alcuni dei quali, proprio in questi giorni di Umbria Jazz, l'hanno trasformato in un vero e proprio bivacco e vi trascorrono anche la notte con sacchi a pelo. E nella notte fra sabato e domenica della scorsa settimana l'oratorio era già stato usato come bersaglio per il lancio di bottiglie da par- mentale te di balordi. Lo ha reso noto sempre ieri padre Giuseppe Marani, rappresentante legale della provincia umbra dei minori conventuali. Ma niente, nonostante la segnalazione ai vigili urbani, era stato fatto per impedire che il prato antistante diventasse un bivacco. «Per valutare con esattezza l'entità delle lesioni - ha spiegato Francesca Abbozzo, responsabile per Perugia della Sovrintendenza saranno ora necessari esami più accurati, con l'uso di pìccoli ponteggi e microscopi, che saranno fatti la prossima settimana assieme agli esperti dell'Istituto centrale del restauro». Nel frattempo, da ieri sera, davanti all'edificio sacro c'è un presidio permanente per impedire nuovi atti. Per quanto riguarda invece le scritte fatte nei due edifici sacri di Viterbo, la chiesa di San Giovanni e quella di Santa Maria delle Verità, la novità è che le indagini si sono estese anche a Roma e in altre città fuori del Lazio. Indagini, rivolte in tutte le direzioni, ma che continuano comunque ad essere condotte anche in ambienti dell'estremismo politico viterbese, dopo che sono risultati estranei alla vicenda i giovani del centro sociale «Faul», situato in periferia in un gazometro abbandonato. Tra le ipotesi investigative prese in esame dalla Digos, c'è anche quella che i due danneggiamenti possano esser stati fatti da elementi anarchici locali isolati, magari su commissione di qualcuno che non è di Viterbo. E' la prima volta, fanno notare gli investigatori, che si verificano atti vandalici su opere d'arte a Viterbo, soprattutto con un connotato politico. Da registrare infine la decisa presa di posizione del generale Conforti, comandante del nucleo carabinieri Tutela patrimonio artistico, che definisce «gesto di cialtroni» i tre atti di vandalismo. L'alto ufficiale si appella poi alla stampa: «Contro gli attentatori o i teppisti, non ci sono catene o allarmi che tengono. Sono i mass media che devono sensibilizzare l'opinione pubblica a stare attenta». [r. cri.] L'oratorio rinascimentale La facciata dell'oratorio di San Bernardino: sul sagrato i cocci delle bottiglie di birra lanciate dai vandali

Persone citate: Faul, Francesca Abbozzo, Giuseppe Marani