L'estate assassina del Texas di Andrea Di Robilant

L'estate assassina del Texas Alla tv messicana uno spot per i clandestini pagato dagli Usa: stai lontano, il calore ti ucciderà L'estate assassina del Texas Stato di emergenza: già 100 morti per il caldo WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Mantente fuera, mantente vivo» - stai lontano, rimani vivo. Da ieri mattina, alla radio e alla televisione messicane, una campagna d'informazione finanziata dagli Stati Uniti implora i clandestini che tentano di passare in Texas di stare a casa, di rinunciare. Perché - dice il messaggio - avete buone probabilità di non arrivare vivi. Di bruciare al sole lungo un confine che si va trasformando in uno struggente cimitero. «Vogliamo che sappiano i pericoli cui vanno incontro, vogliamo avvertirli prima che sia troppo tardi», spiega Ray Garza, vice capo della polizia di frontiera a McAllen, una cittadina vicino alla frontiera con il Messico. La conta è penosa: sono ormai più di quaranta i clandestini - spesso appena ragazzi - trovati morti tra pietre e sterpaglia oppure nei vagoni dei treni merce da quando una cappa di fuoco ha cominciato a soffocare il Texas due settimane fa. Si dirà che c'è una punta di cinismo nella campagna d'informazione americana, che la polizia di frontiera, notoriamente poco tenera con i clandestini, adesso approfitta della canicola per tenere lontano i clandestini. Ma questa volta non sembra essere così. Il caldo omicida alimenta un'insolita solidarietà con i clandestini L'iniziativa - dicono lungo la frontiera - nasce soprattutto dalla pena infinita che suscita la raccolta dei cadaveri ogni mattina. L'origine di questa strage i l'immenso blocco di alta pres sione che si è come incagliato due settimane fà sulla fascia Sud-Ovest degli Stati Uniti, dalla Louisiana fino alla California. Non c'è un filo d'aria. Tutta la regione si è trasformata in un forno, con le massime fisse tra i quaranta e i cinquanta gradi. E l'aspetto più sconfortante è che non c'è tregua in vista. Non sono solo i clandestini a morire. Il caldo uccide ovunque, soprattutto le persone più povere che non hanno l'aria condizionata e le persone più anziane. Ieri il numero dei morti nel Sud-Ovest ha superato quota sessanta. E se si aggiungono i clandestini morti lungo la frontiera si arriva a quota cento. Il Texas è lo Stato più colpito, l'epicentro della canicola. I morti di caldo sono ormai più di trenta. E mentre negli Stati limitrofi, in Arizona, New Mexico, i meteorologi prevedono che qualche tempesta estiva porti un po' di sollievo, in Texas non c'è speranza di vedere una goccia d'acqua. L'inferno dovrebbe durare tutto luglio e tutto agosto. Il governatore del Texas George Bush, figlio dell'ex Presidente, ha dichiarato lo stato d'emergenza e chiesto aiuto al governo federale. I danni all'economia sono enormi. Le piantagioni che a metà luglio do¬ vrebbero essere già coperte da piante di cotone, di soia, di sorgo sono completamente brulle. Le piantine sono state bruciate dal sole. «E' una tortura», dice J. C. Banks, uno specialista del cotone. «O piove nel giro di una settimana o l'intero raccolto di questa stagione andrà perso». Ma tutti sanno che non pioverà - e in Texas la gente non ha mai creduto ai miracoli. Il grano, poi, non sarà nemmeno piantato. La terra è troppo dura per essere arata. Il caldo sta mettendo in ginocchio anche l'allevamento di bestiame per il quale il Texas è famoso. Manca il foraggio, manca l'acqua. Ls vacche si ac¬ casciano al suolo e muoiono di caldo. Il governatore Bush dice che i danni all'agricoltura e all'allevamento ammontano già a un miliardo e mezzo di dollari (2700 miliardi di lire). Ma ovviamente è l'altissima perdita di vite umane che colpisce. «La verità è che questa incredibile ondata di caldo ci ha colti completamente alla sprovvista», dice Zach Thompson, vice direttore dei servizi sanitari della contea di Dallas, dove sono morte venti persone. «E si sono trovati impreparati soprattutto gli anziani e gli handicappati». Centinaia di volontari vanno in giro regalando ventilatori e condizionatori messi a dispozione dei più poveri da parte della contea. Le autorità dicono che molte persone deboli e povere non usano l'aria condizionata o l'usano pochissimo perché temono di non avere i soldi per pagare la bolletta dell'elettricità. A guanto pare diverse persone sono morte a causa della loro parsimonia. «Questo è un disastro così diverso dagli altri», dice Bill Gross, uno dei coordinatori del programma di emergenza mes so in piedi a Dallas. «Quando la città viene colpita da un tornado uno si prepara, manda fuori , le squadre di soccorso e affronI ta il problema. In questo caso, invece, il pericolo è molto più sottile. Il nostro obiettivo numero uno è quello di far capire alla gente quanto la situazione sia pericolosa prima che sia troppo tardi». Da giorni ormai, i giornali, la radio, le televisioni locali hanno cessato la programmazione normale per mettere la popolazione all'erta: «Bevete molta acqua, rimanete in casa, statevene vicini al condizionatore o al ventilatore». Quando un gruppo di volontari è arrivato a casa di Arlene Thomas con un condizionatore d'aria nuovo di zecca, l'anziana signora, che stava morendo d'affanno, si è improvvisamente ripresa e ha acceso le decorazioni natalizie in segno di gratitudine. I negozi di condizionatori sono presi d'assalto. «La situazione è talmente caotica che spesso dobbiamo dire alla gente di andarsene, che non possiamo lavorare così», dice Sue Amodt, negoziante. «Sono giorni d'inferno. Non so come facevano a sopravvivere cento anni fa quanto non c'era l'aria condizionata». La notizia più surreale che arriva dal fronte della calura è che in tutto questo nessuno ha pensato di annullare la mega maratona nella Valle della morte, dove la temperatura ha raggiunto i sessanta gradi. Una gara ai limiti delle possibilità umane: 210 chilometri di corsa tra sassi e serpenti a sonagli. Ha vinto Gabriel Flores, 33 anni, con il tempo di 28 ore e 9 minuti. «Sembrava di essere all'inferno e di correre a piedi nudi sul fuoco», ha detto all'arrivo, il volto tumefatto dalla spaventosa calura. i Andrea di Robilant Il grande caldo ha costretto il governatore George Bush Jr a dichiarare lo stato di emergenza in Texas. Le alte temperature hanno causato un centinaio di morti Nella foto le zolle di un campo inaridite dalla lunga siccità

Persone citate: Bill Gross, Bush, Gabriel Flores, George Bush, J. C. Banks, Ray Garza, Zach Thompson