Austria, 11 morti per salvare un sepolto vivo di Tito Sansa
Austria, 11 morti per salvare un sepolto vivo I compagni di un minatore bloccato a 60 metri di profondità non avevano esitato a rischiare la vita Austria, 11 morti per salvare un sepolto vivo A causa delle piogge la terra intorno al pozzo è sprofondata inghiottendo quattro abitazioni VIENNA. Per salvare un giovane compagno di lavoro rimasto sepolto da un crollo in galleria a 60 metri di profondità nella mimerà di talco di Lassing, nella Stiria superiore, dieci minatori (le mogli di due sono incinte) hanno perso ieri notte la vita, travolti dalla caduta della gabbia montacarichi nel pozzo di discesa, ricoperto poi da migliaia di tonnellate di minerale. Con i dieci generosi soccorritori, compaesani e amici del minatore in pericolo, vi è anche un geologo al servizio delle ferrovie che, sentita la notizia alla radio, è partito da lontano per mettere le sue competenze al servizio dei soccorritori. La sciagura a catena è cominciata a mezzogiorno di venerdì, quando tre case che si trovano al di sopra del giacimento di talco hanno tremato, e una di esse è crollata, inghiottita da una voragine apertasi sotto le fondamenta. Contemporaneamente il telefono che collega la direzione della miniera con le gallerie ha squillato e voci allarmate hanno dato notizia di una frana in una galleria: cinque uomini, che erano da una parte, si sono messi in salvo, un sesto, dall'altra parte, è rimasto prigioniero. Da lì ha potuto telefonare che c'erano luce, e bombole di ossigeno sufficienti per almeno 48 ore. Ma tre ore dopo, verso le 15 (probabilmente per un altro crollo) la comunicazione telefonica si è interrotta. A questo punto sono stati intrapresi i lavori per raggiungere il giovane (24 anni compiuti due giorni fa) prigioniero. Da una parte si è cominciato a trivellare un pozzetto di primo soccorso, un foro verticale di 7 centimetri di diametro per calarvi un tubo per l'ossigeno, uno per nutrimento liquido, un telefono e una sonda con telecamera. Contemporaneamente si preparava un piano per arrivare fino alla frana sotterranea. E ben undici uomini su una maestranza totale di trenta, si presentavano volontari, ben conoscendo il pericolo di sfaldamenti del talco, il più tenero dei minerali, numero 1 di durezza della scala di Mohs. Alle 10 di sera undici minatori si calavano nella gabbia che, improvvisamente, per motivi sconosciuti, precipitava per almeno 140-150 metri, trascinando con sé montagne di detriti. «Per questi undici non c'è speranza alcuna - ha detto subito il direttore della miniera Walter Engelhardt - bisogna almeno cercare di salvare il ragazzo rimasto sepolto». Poiché era impossibile raggiungerlo attraverso la galleria crollata, è stato chiesto in Germania il macchinario capace di scavare un pozzo del diametro di 66 centimetri. E' stato tutto inutile. La telecamera che ha raggiunto il «fornello» del minatore sepolto ha rivelato ieri pomeriggio che era pieno di acqua e fango. Causa dei crolli - secondo il prof. Eduard Czubik dell'Università di Graz - è stata probabilmente la pioggia quasi ininterrotta delle ultime settimane. Nel primo pomeriggio, in super¬ ficie la terra è sprofondata ancora (formando un imbuto di 150 metri di diametro subito riempitosi d'ac qua) e altre tre case sono crollate nella voragine. Ma la protezione ci' vile ha spiegato che le operazioni di soccorso proseguiranno «finché ci sarà un filo di speranza». Tito Sansa Un gruppo di soccorritori al lavoro accanto alla voragine nella miniera di talco di Lassing, nella Stiria superiore [fotoreutersj
Persone citate: Eduard Czubik, Walter Engelhardt
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