Trappola d'amore nel casolare per una ragazza di Anna Langone
Trappola d'amore nel casolare per una ragazza L'episodio risale a un anno fa: la vittima aveva sedici anni. In manette quattro degli aggressori Trappola d'amore nel casolare per una ragazza Foggia: drogata dall'amico e poi violentata da altri sette giovani FOGGIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un furto d'auto ha fatto scoprire uno stupro di gruppo ai danni di una ragazza di 16 anni. La vicenda è avvenuta tra Canosa in provincia di Bari e Cerignola, vicino a Foggia. I fatti risalgono al marzo '97, ma c'è voluto più di un anno perché la polizia dei due centri riuscisse a risalire agli otto aggressori, di cui la ragazza conosceva solo i soprannomi. Quattro, tutti pregiudicati, sono stati arrestati, gli altri vengono ricercati. In carcere, colpiti dalle ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Foggia, Simonetta D'Alessandro, su richiesta del pm Gabriella Tavano, sono finiti Valerio Caputo, di 26 anni, Matteo Curci, suo coetaneo, Giuseppe Basta, 22 anni, e Francesco Pastoressa, di 25 anni: dovranno rispondere, come i quattro latitanti, di detenzione di stupefacenti, rapina e violenza sessuale, anche se ad abusare della ragazzina sarebbero stati in quattro. Ma cerchiamo di ricostruire l'avvenuto. Cerignola e Canosa distano appena 13 chilometri e i ragazzi dei due paesi frequentano le stesse pizzerie e gli stessi pub. Proprio davanti ad una pizza e a una birra nasce il corteggiamento di uno dei quattro ricercati alla bella sedicenne: era andato a cercarla a Canosa, dove l'aveva notata nel negozio in cui lavora. La sedicenne, che ha lasciato la scuola alla terza media, dà una mano al padre nella conduzione di un non meglio identificato esercizio commerciale. Il giovane cerignolano era riuscito ad agganciarla con poche battute, invitandola subito a fare un giro in macchina e poi a Cerignola l'aveva fatta ubriacare in un pub, prima di pro¬ porle un dopocena in un luogo tranquillo. Il luogo prescelto è un casolare di campagna in località Tavoletta, alla periferia di Cerignola, dove la coppia, secondo la ricostruzione fornita dalla polizia, viene raggiunta dagli altri sette giovani che, dopo aver costretto la ragazza ad assumere cocaina, la violentano per ore. Al ritorno a casa la sedicenne non dice nulla, ma qualche giorno dopo, precisamente il 27 marzo '97, convince il suo fidanzatino di Canosa ad andare a fare un giro di perlustrazione a Cerignola. Vedere quattro dei suoi aggressori ed essere riconosciuta è tutt'uno per la sedicenne, così lei e il suo ragazzo si trovano in un brutto guaio: i quattro salgono in macchina e cominciano ad inseguirli, li raggiungono alle porte di Canosa, li bloccano, li aggrediscono e li picchiano, poi portano via la loro auto, una Uno. Al mo¬ mento della denuncia della rapina, gli agenti del commissariato di Canosa fiutano qualcosa che non quadra nel racconto della coppia. Il lungo inseguimento sulla statale 98 e la cattiveria con cui i quattro hanno aggredito la coppia di fidanzatini sembrano davvero troppo anche per rapinare un'auto. Così, come racconta il dirigente del commissariato di Canosa, Luciano Di Prisco, la denuncia viene raccolta in due stanze separate e, in pochi minuti, emerge la verità. La ragazza si scioglie subito in lacrime, raccontando l'antefatto della rapina. Da quel momento la sedicenne comincia a collaborare con la polizia, di Canosa e di Cerignola, e dopo numerosi e discreti sopralluoghi a Cerignola si arriva all'identificazione dei suoi otto aggressori. Anna Langone
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