La molestia arriva via modem

La molestia arriva via modem La molestia arriva via modem Primo caso in Italia: denunciati 2 studenti FIRENZE DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Violenza sessuale via Internet. Sì, anche con computer, mouse e modem si può violentare una donna, come e forse più che un'aggressione fisica. Due ventiquattrenni (P.A. e F.B. le loro iniziali) di Cornaredo, piccolo centro in provincia di Milano, appassionati di informatica, studenti all'Università Bocconi, sono stati denunciati per tentata violenza sessuale, sostituzione di persona, ingiurie, diffamazione, interruzione illecita di comunicazioni informatiche e alterazione del contenuto di comunicazioni informatiche. Tutti reati commessi col computer, stando comodamente seduti alla propria scrivania, convinti di non poter essere scoperti. Vittima del «bombardamento virtuale» a base di offese, proposte oscene e pubblico dileggio Luisa (il nome è di fantasia), 26 anni, impiegata in un'azienda fiorentina di informatica. A contestare ai due (hackers a luci rosse) la lunga serie di reati, buona parte dei quali di nuovissima individuazione, è stato il sostituto procuratore della Repubblica Paolo Canossa (noto alle cronache per essere stato il pm dei processi contro Pacciani e i compagni di merende). Si tratta della prima volta che in Italia viene contestato il reato di violenza sessuale via Internet. Tutto è cominciato agli inizi di giugno. Improvvisamente la mail box (la casella di posta elettronica) che la giovane impiegata ha a disposizione nell'azienda in cui lavora, ha cominciato a riempirsi di strane comunicazioni anonime. Prima offese e pesanti apprezzamenti, poi esplicite richieste delle più disparate prestazioni sessuali, infine l'invio sul computer di altri dipendenti dell'azienda ed anche ad un gran numero di casuali «navigatori» in Internet dei dati riguardanti la ragazza, con tanto di indirizzo, numero di telefono e proposta di numerose prestazioni hard. Per Luisa sono cominciati giorni da incubo. Anche perché gli anonimi mo¬ lestatori informatici minacciavano di «invadere» con i sexy-messaggi le caselle di posta elettronica di imprese e pubbliche istituzioni con cui l'azienda in cui Luisa lavora ha rapporti commerciali. Inoltre nei messaggi diretti alla ragazza le veniva chiesto di avere rapporti sessuali con una persona handicappata e la prova avrebbe dovuto essere l'invio sempre via Internet dei dati di un documento di identità che provasse l'avvenuto incontro. Se Luisa non avesse ottemperato a questa singolare richiesta la ritorsione sarebbe stata l'invio di un numero tanto elevato di messaggi con i suoi dati e la sua falsa offerta di prestazioni a luci rosse, da bloccare la rete informatica del Centro Tumori di Milano. Subissata di richieste oscene giorno e notte, con il timore di poter perdere l'impiego a causa dei fastidi che per causa sua ricadevano sull'azienda dove lavora, ormai sull'orlo di una crisi di nervi, Luisa ha deciso di rivolgersi alla polizia. E' stata così formata una squadra di specialisti in computer e informatica della polizia postale e delle comunicazioni del compartimento di Firenze che è riuscita a risalire le vie telematiche dei messaggi fino ad incastrare i due hacker. La task force di esperti, formata dal vicequestore Enrico Macrì e dagli agenti Riccardo Ficozzi, Antonio Sarnelli e Matteo Marcantoni che, ottimi conoscitori dei segreti dell'informatica, si sono in pratica «sostituiti» alla donna riuscendo così ad identificare i mittenti. Si è così scoperto che P.A. in un recente passato aveva avuto una relazione con la ragazza e il «bombardamento» di messaggi osceni non era altro che la terribile vendetta per aver interrotto il loro flirt. Nelle abitazioni dei due giovani, che hanno ammesso le loro responsabilità e ora rischiano una pesante condanna, la polizia ha sequestrato, oltre ai computer, ad una serie di dischetti e ad altro materiale informatico, settantasette audiocassette sulle quali P.A. aveva a suo tempo registrato le telefonate con Luisa. Francesco Matteini

Persone citate: Antonio Sarnelli, Enrico Macrì, Francesco Matteini, Matteo Marcantoni, Pacciani, Paolo Canossa

Luoghi citati: Cornaredo, Firenze, Italia, Milano