«E dopo lo Zar, seppelliamo Lenin» di Anna Zafesova

«E dopo lo Zar, seppelliamo Lenin» LA RUSSIA DI FRONTE AL SUO PASSATO Si riaccende il dibattito. Il vicepremier Nemtsov: evitiamo nuovi conflitti «E dopo lo Zar, seppelliamo Lenin» Un governatore propone di tumularne la mummia MOSCA NOSTRO SERVIZIO Ora che Nicola II ha finalmente trovato, dopo 80 anni, la sua sepoltura cristiana, gli sguardi si volgono verso l'altro cadavere illustre della storia russa: Vladimir Ulianov-Lenin. Se seppellire l'ultimo zar è stato presentato come atto di pentimento e perdono, ora dovrebbe toccare anche all'uomo che ne ordinò la fucilazione. E così, il giorno dopo le solenni esequie dei Romanov, si ricomincia a discutere sulla sorte del corpo del loro carnefice. A lanciare l'idea è stato ieri il governatore di Saratov Dmitrij Ajazkov, uno dei personaggi emergenti della scena politica russa. «E' nostro dovere», ha detto, «restituire alla terra il corpo del leader del proletariato». L'idea era nell'aria, ma il fatto che a parlarne sia uno degli uomini più vicini a Boris Eltsin la fa sembrare un tentativo di saggiare il terreno. E' noto che l'attuale padrone del Cremlino, salito al potere sull'onda dell'anticomunismo, ha accarezzato la prospettiva di entrare nella storia come l'uomo che ha seppellito lo zar e Lenin. A un certo punto nelle stanze del Cremlino era perfino circolato il progetto di un funerale parallelo: i Romanov che da una fossa anonima si spostano nella loro cripta di famiglia e Lenin che dal suo mausoleo sulla Piazza Rossa si sposta sul cimitero Voltavo di Pietroburgo, accanto alla madre. L'anno scorso Eltsin annunciò un referendum sull'opportunità di seppellire Lenin. Ma poi non se n'è fatto nulla: ogni tentativo di disturbare l'eterno riposo del leader bolscevico - esposto nel suo mausoleo dal 1924 - suscita un'ondata di feroci proteste da parte dei comunisti della Duma e di buona parte dell'opinione pubblica. Il dibattito sulla sepoltura del padre della rivoluzione è nato all'inizio degli Anni '90, nel pieno della perestrojka, e da allora è andato avanti con toni sempre meno ideologici e sempre più mistici. Qualcuno è perfino convinto che la salma di Lenin sia fonte di tutte le disgrazie russe e che la maledizione potrà essere rimossa solo insieme al corpo. Un gruppo di comunisti poco ortodossi di Volgograd ha invece proclamato Lenin santo e chiede la conservazione del mausoleo sulla Piazza Rossa come santuario. Se poi si passa ai sondaggi, si scopre che sull'argomento la società russa è spaccata quasi a metà, con una leggerissima prevalenza di quelli che vorrebbero togliere la mummiadalla piazza Rossa. E' per questo che il vicepremier Boris Nemtsov si è affrettato ieri a rispondere ad Ajazkov con un cauto «non è ancora il momento». Secondo lui, «prima o poi» Lenin verrà sepolto, ma per ora è meglio evitare nuovi conflitti. Prudente anche il capo della casata dei Romanov Nikolaj Romanovich, secondo cui però il mausoleo va conservato anche senza il suo inquilino: «I soldati russi hanno gettato le bandiere naziste ai piedi di questo edificio, ormai non è solo una cripta, ma un monumento storico. Distruggerlo sarebbe un errore colossale». Anna Zafesova Il volto della mummia di Vladimir 11icii i Uljanov (Lenin), padre della rivoluzione d'Ottobre, conservata nel mausoleo sulla piazza Rossa

Luoghi citati: Ajazkov, Mosca, Pietroburgo, Russia