SEI ANNI COME UN SECOLO

SEI ANNI COME UN SECOLO RICORDO DI BORSELLINO SEI ANNI COME UN SECOLO o i , o a o i A SONO passati sei anni dalla strage di via D'Amelio che fece a pezzi Paolo Borsellino ed i ragazzi che lo scortavano. Sei anni che sotto certi profili sembrano diventati un secolo, se si pensa a quella «sindrome della normalizzazione» che ha colpito vari personaggi, determinando in alcuni di essi una mutazione genetica che anche solo ipotizzarla - qualche tempo fa - sarebbe stata un'oltraggiosa bestemmia. Un secolo, non soltanto sei anni, sembra separarci dalla ribellione corale che lo choc e lo sdegno per le stragi del '92 provocarono in tutto il Paese, consentendoci di non precipitare nel baratro senza fine che la violenza criminale e la strategia politica della mafia avevano aperto. Un secolo, non soltanto sei anni, | sembra separarci dall'appoggio solidale ed unanime (tradotto anche in interventi legislativi «mirati») che le istituzioni tutte seppero fornire, dopo le stragi, alle forze dell'ordine. Consentendo loro di conseguire - nella lotta alla mafia - successi eccezionali. Successi che in parte si registrano ancora oggi grazie all'abilità degli investigatori, nonostante che quell'appoggio si sia trasformato, molto spesso, in indifferenza se non addirittura in ostilità rancorosa, fino a rendere concreta la prospettiva di un prossimo indebolirsi dell'azione di contrasto della mafia. Eppure, proprio la vicenda professionale di Borsellino (e degli altri giudici del pool di Chinnici, Caponnetto, Falcone) dovrebbe essere lì - scolpita nella memoria e nella coscienza di tutti - a testimoniare le conseguenze micidiali cui possono portare, una volta avviati, certi processi. Qualcuno si ricorda i tempi in cui la mafia non esisteva? Qualcuno si ricorda le sistematiche assoluzioni per insufficienza di prove che (conseguentemente) irrobustivano la mafia... inesistente? Qualcuno si ricorda che le cose cominciarono a cambiare soltanto quando il pool di Falcone e Borsellino - assai poco convinto dell'inesistenza della mafia - cominciò a combatterla davvero, riuscendo (col «maxiproces- Gian Carlo Caselli CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA

Persone citate: Borsellino, Caponnetto, Chinnici, Falcone, Gian Carlo Caselli, Paolo Borsellino

Luoghi citati: Falcone