Via alla Corte mondiale ma con il no degli Usa

Via alla Corte mondiale ma con il no degli Usa Appello di Kofi Annan: aderite al trattato Via alla Corte mondiale ma con il no degli Usa ROMA. Il ministro degli Esteri, Lamberto Dini, ha posto ieri la prima firma sul grande libro dell'Atto Finale della conferenza che ha dato vita, con il no degli Stati Uniti, al Tribunale permanente internazionale. Una struttura che non ha precedenti nella storia e che dovrà perseguire i delitti più atroci contro una comunità: genocidio, crimini di guerra, crimini contro l'umanità, aggressione. Nella sala del Campidoglio, dove quarant'anni fa fu siglato il trattato istitutivo della Comunità europea, il segretario generale dell'Orni, Kofi Annan, tradendo una certa emozione, ha salutato il «Trattato di Roma» del Tribunale permanente internazionale come «un momento storico e di grande speranza, un passo gigantesco sulla via della giustizia. Perché ora i crimini non resteranno più impuniti». Centoventi i Paesi che lo hanno approvato. Sette i no: oltre agli Stati Uniti, India, Cina, Israele, Turchia, Sri Lanka e Filippine. Mollnari A PAG. 5

Persone citate: Kofi Annan, Lamberto Dini

Luoghi citati: Cina, Filippine, India, Israele, Roma, Stati Uniti, Turchia, Usa