La Russia adatta il modello Fata

La Russia adatta il modello Fata DAL CAMPO AL NEGOZIO Quattro Repubbliche ora vogliono trattare con il gruppo di Pianezza La Russia adatta il modello Fata //progetto agroalimentare decolla in Siberia KEMEROVO DAL NOSTRO INVIATO Il «modello Fata» dal cuore della Siberia sarà esportato ad altre repubbliche della Federazione russa. L'ha confermato il ministro dell'Agricoltura e dei Prodotti Alimentari Viktor Semionov al termine della due giorni nel Kuzbass ospite dei dirigenti dell'azienda di Pianezza da anni impegnata nella realizzazione di infrastrutture nell'ex Unione Sovietica. Spiega l'ingegner Gaetano Di Rosa, presidente di Fata Group: «Con le nostre realizzazioni abbiamo dimostrato che anche in una regione dove per 6-7 mesi all'anno è impossibile lavorare la terra a causa del gelo e delle temperature polari è possibile produrre ortaggi, razionalizzare e migliorare la coltivazione di patate e cavoli ed ancora di lavorare il latte e i suoi derivati». L'esperianza della Fata in Kuzbass era stata avviata cinque anni fa dopo una lunga fase di incontri preparatori conclusasi con la ratifica del progetto da parte dello stesso presidente Boris Eltsin. Ancora Di Rosa: «Le cifre di quello che siamo riusciti a fare parlano da sole: 200 milioni di dollari di investimenti, 30 progetti completati che hanno richiesto 235 mila ore di studio e progettazione con un fatturato di 150 milioni di dollari generato dagli impianti finora realizzati». Ma il «lavoro della Fata Group non si ferma qui. La firma dell'accordo, l'altra mattina nel palazzo del governatore della regione del Kemerovo, è avvenuta davanti a un gruppo di rappresentanti di altre repubbliche della Federazione russa dove il «modello Fata» potrebbe portare analoghi risultati. «Non si tratta di progetti dove il fruitore assume un ruolo passivo - dicono ancora alla Fata -, il nostro obiettivo è quello, di coinvolgerlo dalla fase di progettazione dell'intervento fino alla sua completa attuazione». E' successo così ad esempio per la realizzazione della fabbrica di latte a Novokuznezk a 200 chilometri da Kemerovo. E ancora per la fabbrica di imballaggi nella stessa località diventata leader nella produzione di scatolami destinati anche alla esportazione in altre repubbliche della Federazione russa. La sfida nell'agroalimentare rappresenta comunque per la Fata Group l'obiettivo di maggior prestigio raggiunto in tutto questo tem- po. E le parole del ministro dell'Agricoltura russo Semionov confermano la validità del progetto: «I governi locali de vono giungere all'autosuffi cienza per i finanziamenti dei loro progetti di cooperazione in accordo con aziende italia ne, il segnale dato dalla Fata in tutti questi anni è la conferma che la strada intrapresa por terà a risultati di grande im portanza per le nostre regioni», ha spiegato il ministro. Aggiunge l'ingegner Di Rosa: «Una posizione, quella del ministro russo, che ci trova perfettamente d'accordo, in quanto è l'unica in grado di produrre reddito nelle singole repubbliche oltre a soddisfare importanti esigenze occupa zionali». Il Kuzbass, non dimentichiamolo, è una regione siberiana al centro in queste settimane delle durissime prò teste dei minatori che da mesi non ricevono lo stipendio. Conclude l'ingegner Di Rosa: «Gli anni di lavoro e soprattutto le opere che lo stesso ministro dell'Agricoltura per la prima volta ha potuto vedere, confermano che il nostro slo- tan "Dal campo al negozio" è iventato finalmente una realtà pronta per essere esportata ed apprezzata anche in altre regioni dell'ex Unione Sovietica». Con ricadute anche in Italia: il maxi-piano russo della Fata sta già coinvolgendo 450 aziende dell'indotto. Guido Novaria Gaetano Di Rosa presidente della Fata European Group

Persone citate: Boris Eltsin, Di Rosa, Guido Novaria Gaetano, Semionov, Viktor Semionov

Luoghi citati: Italia, Pianezza, Russia, Siberia, Unione Sovietica