Tassi in calo, Fazio riduce la riserva

Tassi in calo, Fazio riduce la riserva I pronti contro termine sotto il Tus. Il plafond della Banca d'Italia è sceso dal 9 al 6% Tassi in calo, Fazio riduce la riserva Banche più ricche di 22.000 miliardi. La Borsa festeggia ROMA. «In vista un calo del tasso di sconto in Italia» scrivono da qualche settimana i bollettini degli uffici studi internazionali. Forse il momento buono è vicino: molti parlano della settimana prossima, forse mercoledì 22, e di mezzo punto, dall'attuale 5% al 4,5%. I dati di mercato sono tutti favorevoli. Ieri la Banca d'Italia ha annunciato un nuovo passo in avanti nella marcia verso l'Euro: a partire dal 15 agosto la riserva obbligatoria delle banche sarà di nuovo ridotta, al 6%. Già di per sé, questa misura tecnica avrà un marginale effetto distensivo sul costo del denaro. Il segnale venuto ieri mattina dal mercato è che il tasso del pronti-contro-termine (l'operazione con cui la Banca d'Italia regola la liquidità a bréVe) è di nuovo sceso sotto il tasso di sconto, dove normalmente non deve stare. E< risultato dèi 4,96%; già nella terzultima operazione era sceso sotto il 5%, per poi tòrnareisopra, al 5,07%, nella penultima, la settimàiià scorsa. Si sa che i banchieri centrali amano essere imprevedibili nelle loro mosse;' ma proprio con il suo temporeggiare Antonio Fazio ha concentrato enormemente le attese su mercoledì prossimo. Qualora non si muovesse, la finanza mondiale si chiederebbe perché. Tra martedì e mercoledì usci ranno i dati sul costo della vita in luglio nelle grandi città campione: dovrebbero essere senz'altro buoni, nessun incremento oppure +0,1%. Tra martedì e mercoledì, ugualmente, il governo riceverà dalle Camere là'fiducia chedRo-, mano Prodi ha chiesto: del fattorè politico la Banca d'Italia non parla mai- ufficialmente, ma lo tiene molto presente. Dunque sarebbe il momento giusto: tra tanti, l'Ufficio studi della Banca Commerciale ha confermato ieri la sua previsione che il giorno buono sarà quello. Anche perché attendere ancora potrebbe provocare squilibri nel controllo della moneta nell'area Euro. «Perché aspettare?» si domanda già da molti giorni la banca di investimenti americana Morgan Stanley. Lo stesso presidente della Banca centrale europea, Wim Duisenberg, «falco» monetario, è parso dieci giorni fa dare via libera. Il testo esatto delle,sue parole l'8 luglio suonava bensì più cauto di quanto riportato dalle agenzie di stampa e dai giornali:* ma anche a molti analisti finanziari il messaggio è parso in sostanza quello. Un altro esponente del direttorio a 6 di Francoforte, lo spagnolo Eugenio Domingo, si è espresso in modo analogo. Fra l'altro si moltiplicano le analisi secondo cui la convergenza dei tassi nell'Eurolandia al 31 dicembre avverrà a un livello basso: nel numero uscito ieri di «Economia e mercati finanziari», la Comit prevede il 3,6% come livello dell'ultimo pronti-controtermine in lire italiane. Altri os¬ servatori si collocano fra il 3,5% e il 3,8%. Naturalmente la Banca d'Italia non farà il salto tutto in una volta, come tiure'si è augurato ieri il vicepresidente della Confindustrià'1' Guidalberto Guidi: «Per ridare un po' di turbo all'economia occorre un po' di coraggio, un taglio di 1-1,5 punti». Entro l'anno, oltre al livello dei tassi dovranno anche convergere tutti gli strumenti di gestione della moneta. La riserva obbligatoria imposta alle banche (un deposito presso la Banca centrale pari a una certa percentuale della raccolta) era più alta in Italia rispetto a tutti gli altri Paesi Euro: già ridotta al 9% da metà giugno, passerà al 6% da metà agosto. La ri¬ serva in Euro sarà tra l'l,5% e il 2,5%, una pacchia per le banche italiane; nuove riduzioni si avranno dunque nei mesi prossimi. ... ; Soddisfatta, l'Associazione bancaria ha commentato ieri che «il provvedimento rappresenta un ulteriore passo verso la convergenza europea». Il passaggio dal 9% al 6% «libera» per il sistema bancario 22.000 miliardi, dopo i 60.000 di metà giugno: nel senso che queste somme potranno essere impegnate in prestiti alla clientela, a rendimenti maggiori di quelli fin qui garantiti dal deposito obbligatorio. Stefano Lepri I0m GIAPPONE 0,50% BgGEÌÉANlA 2,50% (fjg francia . 3,30% ■3 austria 1,50% grecia 14,50% danimarca 3,50% +1 canada1 a usa jpe% bretagnI 7fM% ffvj finlandia 4,00% spagna W% gj^g svizzera 1,00% min Antonio Fazio governatore 1 di Bankitalia ha ridotto per la seconda volta la riserva obbligatoria (dal 9 al 6%)

Persone citate: Antonio Fazio, Eugenio Domingo, Guidalberto Guidi, Morgan Stanley, Stefano Lepri, Wim Duisenberg

Luoghi citati: Francoforte, Giappone, Italia, Roma