«Un virus, il regalo killer a un donna»

«Un virus, il regalo killer a un donna» Ricerca dell'Anlaids: sette su dieci non chiedono al maschio che venga usato il preservativo «Un virus, il regalo killer a un donna» «Rapporti ari ■ .JL JL i g; «"vi Ir p t l'iti er amore o fiducia nel loro partner» qioj IL CASO LA TRAPPOLA DEL SESSO jlidli «co oloa ewvvsiqri» r. :i :.K.;;. '-j-.y *y" • \ 813 - U9K?.fnSxy ••: m !--.•>'. ■ •: - tftifii ihofeiòìial-ri ■Ula TP' aROMA UANDO il regalo d'amore è il virus. E' l'affetto ti la grande fiducia nel partner che porta le donne italiane, sempre più coinvolte dal problema Aids (negli ultimi dieci anni la proporzione delle donne che si sono ammalate è passata dal 16,6 al 23,3 per cento) a non proteggersi durante i rapporti sessuali. A scoprirlo, è stata un'indagine, condotta in 21 città da Modica a Pordenone, dall'Associazione Nazionale per la lotta all'Aids (Anlaids) con un finanziamento del ministero della Sanità. I volontari dell'Anlaids hanno intervistato oltre 10.000 donne, di tutte le età e di tutte le classi sociali. Le hanno fermate per la strada, nei mercati, nei negozi. I risultati sono sconcertanti: 70 donne su 100 pur conoscendo bene il problema e sapendo a quali rischi vanno incontro, non chiedono che venga usato il preservativo. Rischiano, le donne italiane, soprattutto perché ritengono «di conoscere bene il partner» (79,3%) e anche «per fiducia nella fedeltà di lui» (74,6%) e «per l'emozione del momento» (63%). Ma anche (il 35%) perché «per amore si fa tutto». E tra i motivi addotti, hanno fatto notare i relatori, ce n'è un'altro sul quale è bene riflettere: «E' lui che non vuole» hanno precisato 61 donne su 10Q. In molte donne, hanno sottolineato i relatori, è forte «la paura di offendere il partner» (43,5%) o «il timore di rovinare la poesia» (59,9%) o ancora «la vergogna di comperare preservativi» (55,3%) E non solo: 15 donne su 100 hanno dichiarato di avere un rapporto stabile e di non chiedere di usare il preservativo per paura di essere abbandonate. Le più a rischio in assoluto, sembrano essere le casalinghe, con un rapporto stabile: sono loro che in as soluto non pretendono precau zioni e pensano che i coetanei abbiano rapporti stabili. Più prò tette invece le giovani studentes se nubili, che non hanno un rapporto stabile, ma esigono il profilattico come metodo contraccet tivo e come metodo preventivo all'Aids e giudicano i maschi «molto propensi ad avere rapporti a rischio». «Ancora una voi jta - ha commentato l'immunolo go Ferdinando Aiuti - viene dimostrato che nel nostro Paese, su questo tema, c'è una grande incoscienza. A questo punto è chiaro: per frenare l'ascesa dei casi di Aids in Italia serve una campagna informativa martel laute sull'uso del preservativo Bisognarebbe mondare l'Italia di profilattici, farli trovare alle donne dappertutto, nei giornali, nelle riviste, nei supermercati». Le affermazioni di Aiuti sono condivise dagli esperti che hanno condotto la ricerca. L'indagine, hanno detto, dimostra che il problema non è solo l'informazione, vistò che 6616 donne su 10.000 hanno affermato di conoscere i rischi. Le campagne per sconfiggere l'Aids, hanno detto, devono puntare ora sul comportamento. E questo anche alla luce di un altro dato importante, emerso nel corso dell'ultimo Convegno Mondiale sull'Aids di Ginevra: «In Italia, oltre ad aumentare il numero delle donne che si ammalano, stanno cambiando anche le caratteristiche delle persone infette: aumenta l'età alla diagnosi, diminuiscono i tossicodipendenti». [r. cri.] Una manifestazione a favore di una maggior informazione sui rischi dell'Aids

Persone citate: Ferdinando Aiuti

Luoghi citati: Ginevra, Italia, Modica, Pordenone