La laureata

La laureata La laureata «Imbrogliata da un tossico» ROMA. Gli uomini non dicono. Imbrogliano, infettano, rischiano. Anche se hanno studiato, sono informati, appartengono ad una classe sociale medio alta, hanno un buon lavoro. E anche se sono innamorati. E le donne si lasciano imbrogliare, spesso per amore, il più delle volte per ingenuità e incoscienza. Perché ancora oggi, racconta Paola, 37 anni, sieropositiva «rassegnata», «l'Aids è qualcosa che sembra riguardare sempre gli altri, qualcosa da ignorare, da tenere lontano, anche con il pensiero». Paola è romana, laureata in economia, viene da una famiglia benestante, lavora, oggi, come libera professionista. Non è mai stata tossicodipendente. E non ha mai avuto rapporti «cosiddetti a rischio». Eppure, racconta, «nel '93, casualmente, ho scoperto di essere sieropositiva». E' stato uno choc. Incalzata dai medici, Paola si è ricordata di un fidanzatine dei 19 anni «non un vero e proprio tossicodipendente - dice - uno che si drogava ogni tanto il sabato sera». Quello che è certo è che Paola, pur conoscendo i rischi, non ha mai usato il preservativo. Nemmeno nel '91, quando ha conosciuto il suo attuale compagno. Da quell'amore poteva nascere una doppia tragedia. «Non è stato così per caso - dice lei - forse perché gli uomini si infettano con meno facilità. Se fosse stato il contrario, se fosse stato lui l'ignaro sieropositivo, oggi saremmo malati in due». [Ansa]

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