La Stampa - Consultazione Archivio

Fabius a giudizio per omicidio SANITÀ' Il presidente dell'Assemblea nazionale era all'epoca primo ministro Fabius a giudizio per omicidio Lo scandalo del sangue contaminato in Francia PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Pensava d'essere in salvo, l'ex premier Laurent Fabius. Ma anziché l'atteso «non luogo», arriva il processo. «Omicidi involontari» dice il capo d'accusa. Dovrà risponderne, con altri due suoi ministri - Edmond Hervé e Georgina Dufoix - per lo scandalo del «sangue all'Aids» che contaminò milletrecento emofiliaci. TI suo ruolo nella tragedia, lo individueranno i giudici. Ma l'accusa sostiene che da Matignon non vigilò come doveva su trasfusioni con emoderivati «a rischio». Il potere politico «sapeva»? La Francia intera se lo chiede dal '92, quando esplose lo scandalo. La guerriglia giuridica, le incertezze interpretative e la stessa ampiezza del caso rallentarono tuttavia la procedura. E Fabius aveva finito per confidare nell'happy end. Anzi, secondo il «Canard enchainé» era persuaso che grazie al proscioglimento le sue chanches politiche fossero in rapidissima ascesa. Oggi presiede l'Assemblée Nationale. E lo dicevano pronto a sostituire Jospin quando si candì derà per l'Eliseo. Adesso le cose cambiano. Rinviato a giudizio, Laurent Fabius vede messo in gioco il suo avvenire politi co. La Cour de la République potrebbe demolirne le residue ambizioni riservandogli - se non il carcere - l'oblio. Era un'istanza fino ad oggi virtuale. Prevista dalla Costituzione del 1958 ma non operativa. Il suo esordio solleva, con le inevitabili speranze, qualche perplessità. Processare politicamente qualcuno giova alle vittime? I pareri sono divisi. Tra le parti civili emerge amarezza. In Fabius, Hervé, Dufoix vedevano tre «avvelenatori». L'omicidio indiretto sembra invece limitarne le colpe. Per la Gauche è comunque un rovescio. Il leader socialista Francois Hollande si dichiara «sorpreso». La Droite, al contrario, gioisce: con Jospin piebis citato da 70 francesi su 100, il processone non potrà che smorzare gli entusiasmi. Enrico Benedetto