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Top model è il Borsalino Alessandria, la prima volta dello storico cappello in passerella Top model è il Borsalino PALESSANDRIA TACE ai maschi di età superiore ai 35 anni, reddito medio-alto, non necessariamente calvi. Costa, naturalmente, ma non così caro come si potrebbe pensare seguendone la lenta nascita, l'infinita cura di bellezza. E il pelo, anzi la qualità del pelo, è la sua anima. Parliamo del cappello di feltro fatto a mano, lavorando lanugini di coniglio selvatico 0 lepre miscelate in dosi che sono oggetto di segreto alchimistico, come si fa alla Borsalino di Alessandria, storica fabbrica per vari aspetti unica al mondo. Una volta si poteva anche usare il castoro, in qualche raro caso si cedette al visone, ma fu eresia. Ora semmai si pecca con la carta, costruendo pseudo-panama leggeri come pensieri e ripiegabili senza che perdano la forma, 0 si esagera con i colori: ma sempre badando a non offendere le venerande macchine per «soffiatura» è «imbastitura» che lavorano il pelo, e ad Alessandria sono cenI tenarie, quindi suscettibili. Mac¬ china vecchia fa buon feltro, spiegano alla Borsalino. E lanciano la prima sfilata di moda tutta dedicata ai cappelli, maschili e femminili, la loro «collezione». Si è tenuta ieri sera, a Novi Ligure, ed è stata per cosi dire una sfida: in un'Italia dove sfila di tutto, e sempre tra cori trafelati di osanna, nessuno aveva ancora reso protagonista questo capo d'abbigliamento che è stato re fino agli Anni 60 ed ora vuol tornare dall'esilio. Ancora nel dopoguerra non c'era intellettuale senza «caciottella» o automobilista senza un «mambo» come quello che appare nelle foto di Marcello Marchesi. Il cappello era dovunque, e quindi invisibile; oggi è un emblema, il pezzo più vistoso del nostro vestiario. Un po' pennacchio, un po' oggetto di culto, manda segnali contraddittori. E' ambiguo. Enigmatico. Non sappiamo se tornerà «di massa». Non sappiamo se augurarglielo. Mario Baudino