Salta la joint-venture ha l'Enel e PEntergy
Salta la joint-venture ha l'Enel e PEntergy Svanisce il sogno americano dell'ente Salta la joint-venture ha l'Enel e PEntergy Testa: ma trattiamo con altri partner entro Vanno un accordo internazionale ROMA. Salta la joint-venture nella produzione elettrica *iv l'Enel e l'americana Entergy: si sono infatti interrotte le trattative che, dopo il «memorandum di understanding» sottoscritto nello scorso ottobre, avrebbero dovuto portare alla definizione dell'operazione e vedere alleate le due società nel campo della generazione elettrica in Europa. Lo annuncia una nota congiunta Enel-Entergy. Dal matrimonio con l'Enel era attesa la nascita di una società da 4900 megawatt: 2 mila megawatt dovevano essere appartati in «dote» dall'Enel mentre i rimanenti attraverso il conferimento da parte della società Usa di due dei suoi impianti inglesi (quello di Saltend nello Yorkshire e quello di Damhed Creek, vicino Londra). La società elettrica italiana, guidata da Testa e Tato, che oltre alla fallita intesa con Entergy ha in programma altri «matrimoni» nella produzione elettrica (con l'Eni, con un'altra impresa Usa, l'Enron, e con Fiet Avio), continuerà comunque a guardarsi intorno alla ricerca - si apprende dalla nota - di nuovi partner in vista della liberalizzazione del mercato. Per quanto riguarda invece le alleanze già annunciate, ed in particolare quella con Eni ed Enron - secondo quanto si apprende da fonti del settore - presto potrebbero esserci novità e la definizione degli 80001*011 dovrebbe arrivare «entro l'autunno». - Per la joint-venture Enel-Enron (società paritetica da 5000 mw) i negoziati sarebbero «leggermente più avanzati» rispetto a quelli con Eni (altra joint-venture paritetica da 5000 mw). Su quest'ultima comunque «è attesa un'accelerazione entro Testa- Chicco Testa te». Alla base del fallimento delle trattative tra l'Enel e l'Entergy ci sarebbero - si apprende da operatori del settore - le difficoltà finanziarie incontrate dalla società americana, che l'avrebbero portata a rivedere l'intera politica di presenze internazionali. Dopo anni di espansione, la società Usa, anche a fronte di acquisizioni in Inghilterra (la società di distribuzione londinese London Electricity) che hanno pesato sui suoi conti e della pressione della concorrenza negli Stati Uniti, ha infatti realizzato risultati inferiori alle aspettative. Una situazione che ha portato alle dimissioni di Ed Lupberger, l'amministratore delegato che aveva firmato la lettera di intesa con Tato, ed una revisione complessiva della sue iniziative internazionali. Parlando a un convegno sull'ambiente, il presidente dell'Enel, Chicco Testa, ha sotto- lineato che «è venuto a mancare l'oggetto della potenziale joint-venture»: «Entergy - ha spiegato Testa - ha deciso di mantenere la sua presenza al 100 per 100 negli impianti in Inghilterra. Questa decisione - ha continuato - risale ad un cambio di strategia che corrisponde ad un cambio di vertice». E quindi, è stata presa questa decisione ma «molto pacificamente». Quanto agli altri contatti in corso con Eni, Enron e Fiat, Testa si è limitato a dire che «vanno bene» ma che non si può prevedere quando ci sarà un possibile esito positivo. «Non bisogna fissare date - ha detto - perché sono trattative complicate e devono prendere tutto il tempo che è necesssario». Sarà possibile chiudere entro l'anno? «Speriamo», ha risposto il presidente dell'Enel. [r. e. s.] Chicco Testa
Persone citate: Chicco Testa, Fiet Avio, London, Testa
Luoghi citati: Europa, Inghilterra, Londra, Roma, Stati Uniti, Usa
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