Straordinari in alto mare di Gian Carlo Fossi

Straordinari in alto mare Straordinari in alto mare La Confindustria: niente décalage ROMA. C'è un piccolo «giallo» sulla questione degli straordinari, ma ormai è certo che il Consiglio dei ministri varerà nella prossima settimana un decreto legge che darà un colpo al cerchio ed un altro alla botte: da un lato eviterà che le imprese passino improvvisamente dal regime attuale di calcolo oltre le 48 ore settimanali alla notifica all'ispettorato del lavoro di ogni ora in più a partire dalla 41" ora; dall'altro, disporrà quasi certamente il conteggio degli straordinari dalla 45" o dalla 46a ora, invece che dalla 49". L'orientamento dell'esecutivo in questa direzione si intreccia però con un «giallino» esploso ieri al termine di un Consiglio dei ministri. Se n'è parlato o no nella riunione dell'esecutivo? E' stata forse presa qualche decisione sottobanco? Lasciando Palazzo Chigi, il ministro delle risorse agricole Michele Pinto ha spiegato ai giornalisti che il Consiglio aveva ascoltato relazioni al riguardo dei ministri del Lavoro Tiziano Treu e della Funzione pubblica Franco Bassanini, rinviando ad altra data ogni decisione. Di lì a pochi minuti, una secca e inviperita smentita di Bassanini: «Apprendo, secondo una dichiarazione del nnnistro Pinto, che avrei svolto in Consiglio dei ministri una relazione sulla questione della disciplina dello straordinario del lavoro privato. Non è vero. Evidentemente Pinto era distratto. Ho invece informato sull'avvio delle trattative per i contratti di lavoro dei dipendenti pubblici». Dunque, in base alla rettifica di Bassanini, non se ne sarebbe parlato. Poco dopo, però, è lo stesso nnnistro della Funzione pubblica ad essere smentito, e autorevolmente. Intervenendo ad un convegno del Ppi sull'occupazione, il ministro Treu annuncia: «Abbiamo cominciato a discuterne in Consiglio dei ministri e il decreto sarà presentato la prossima settimana». Quali i contenuti? Treu: «Sarà un decreto che darà certezza alle imprese, evitando di passare in modo traumatico da un regime all'altre». E' tramontata definitivamente l'ipotesi di una proroga del vecchio regime (calcolo degli straordinari oltre la 48a ora)? Treu: «Non è tramontato nulla, ma non sono in grado di dare dettagli del provvedimento. Li conoscerete a suo tempo». Comunque, nonostante il riserbo del ministro, si è appreso che il decreto dovrebbe recepire parzialmente l'accordo del novembre scorso tra Confindustria e sindacati, il quale a sua volta aveva acquisito le indicazioni della direttiva europea sulle 40 ore. In pratica, l'orario normale sarà di 40 ore, ma lo straordinario dovrà essere notificato dalle imprese all'ispettorato a partire dalla 45" o 46a ora, invece che dalla 41". «Saremo soddisfatti se il governo recepirà l'accordo tra le parti sociali», commenta il leader della Cisl Sergio D'Antoni. Giorgio Fossa, presidente della Confindustria, avverte: «Siamo contrari a una riduzione graduale nel tempo dell'orario da cui scatta il calcolo degli straordinari». Gian Carlo Fossi Il ministro del Lavoro Tiziano Treu

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