Al fola sull'elettroshock «Uso troppo selvaggio»

Al fola sull'elettroshock «Uso troppo selvaggio» Il consiglio superiore della Sanità cambia le regole Al fola sull'elettroshock «Uso troppo selvaggio» ROMA. Basta con il «ricorso selvaggio alla pratica dell'elettroshock». Parola del Consiglio Superiore di Sanità: in Italia non sarà più così facile essere sottoposti ad un trattamento che ha ancora poche evidenze scientifiche e che ha provocato negli ultimi anni continue polemiche. A deciderlo è un documento, approvato ieri dal Css. D'ora in poi, insomma, ci saranno limitazioni drastiche, sia nella selezione dei pazienti sia in quella delle strutture autorizzate a praticarlo, ed una maggiore attenzione all'uso di quella che viene ora definita una «opzione terapeutica di cui non è noto il meccanismo di azione». Potranno essere sottoposti ad elettroshock, indica il nuovo testo, solo «i pazienti affetti da depressione grave, con sintomi psicotici e rallentamento psicomotorio», nonché quelli affetti da tre disturbi molto rari, ovvero le forme maniacali resistenti al trattamento con psicofarmaci, la sindrome maligna da neurolettici e la catatonia maligna. Le altre forme di depressione, viene sottolineato, «non costituiscono indicazione al trattamento». Il nuovo testo, che ribalta nella sostanza il precedente parere dello stesso Css, è definito «rivoluzionario» da un componente dell'Osservatorio nazionale sulla salute mentale, lo psichiatra Massimo Cozza. «Il principio base da cui muovono le nuove indicazioni spiega Cozza - è che il singolo intervento, separato dalla presa in carico del paziente psichiatrico, non può risolvere la malattia mentale». D'ora in poi la pratica dovrà essere documentata e monitorata da un osservatorio e l'uso «fondato su evidenze scientifiche di efficacia e innocuità e sul confronto con terapie alternative». Il ricorso all'elettroshock, si precisa, «è ingiustificato» anche nei disturbi di tipo schizofrenico. E per la prima ci sono le statistiche di rischio: l'elettroshock uccide 2-3 pazienti ogni 100 mila applicazioni. [Ansa]

Persone citate: Cozza, Massimo Cozza

Luoghi citati: Italia, Roma