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Lite in motorino Ucciso a 17 anni Aversa: freddato dopo un sorpasso Lite in motorino Ucciso a 17 anni CASERTA. Una birra bevuta ai tavolini del pub, nel piazzale di cemento che si apre su una strada di periferia. Quattro chiacchiere per far passare la noia e aspettare che si faccia l'ora di andare a dormire. Poi una corsa in motorino, zigzagando nelle vie già deserte, fino a quando non spunta un altro ciclomotore e comincia una specie di sfida silenziosa. Forse quei due non si conoscono neppure, forse un sorpasso può diventare peggio di un'offesa: e quando si passa agli insulti, la reazione è assurda. Un colpo di pistola spezza la vita di un ragazzo di 17 anni e rende l'altro assassino senza un movente. Sono ancora oscuri i contorni dell'omicidio avvenuto poco prima della mezzanotte di mercoledì ad Aversa, un paesone del Casertano, dovè Pasquale Menale, 17 anni ad agosto, secondogenito di un idraulico, è stato ucciso mentre tornava a casa con un amico, Mario, l'unico testimone del delitto. Chi ha premuto il grilletto è riuscito a scappare ed ora si nasconde tra i tanti giovani che si muovono in sella ad un motorino e credono di possedere il mondo. I carabinieri hanno raccolto la testimonianza del compagno della vittima, ma qualcosa ancora sfugge ad una ricostruzione che rende troppo illogico e gratuito il delitto. Via Chianca, uno stradone al confine con Teverola, un paese vicino. Accanto al muretto di cinta di una palazzina, là dove Pasquale è caduto, qualcuno ha messo un fascio di fiori. Non lontano, nella casa dove il ragazzo non è più tornato, la madre si tormenta, ripete in lacrime una litania: «Di mio figlio non resta che una fotografia. Perché, perché me l'hanno ucciso? Non c'è ragione, non dovevano farlo». Ed il motivo resta poco chiaro, basato sul racconto di Mario che giura e assicura che quei due spuntati nel buio no, non li conoscevano pro- Unico tedella trl'amicovittima:che non lmai vist stimone agedia o della «Giuro i avevamo i prima» pno. E' quasi mezzanotte quando Pasquale e Mario lasciano il pub dove hanno bevuto una birra insieme. I carabinieri non escludono che la lite possa essere cominciata lì, magari per un motivo altrettanto banale della «sfida» tra motorini. Ma di un diverbio continuato in strada nessuno per ora ha parlato agli inquirenti. Di sicuro, i due amici salgono sul Typhoon Gilera di Pasquale, che offre un passaggio al compagno fino a casa, schizzando via. Mario racconta di un motorino arrivato all'improvviso, un Free della Piaggio con altri due giovani a bordo, dei due ciclomotori che camminano affiancati e poi si sorpassano. Degli insulti, scambiati tra i conducenti fitìò a'quando il Free non supera il Typhoon e si ferma al centro della Strada'. Pasquale scende e va incontro a quei due: fa pochi passi, si sente lo sparo e il ragazzo crolla giù, sull'asfalto. ■1 Gli mquirenti non escludono nessuna pista e stanno vagliando ogni particolare: la vita della vittima, la famiglia, i piccoli amori, i possibili segreti. Ma per adesso i carabinieri sembrano credere che il diciassettenne ucciso non conoscesse il suo assassino e resta in piedi il racconto dell'unico testimone. Una vita spezzata per nulla, come quella di un altro ragazzo che di anni ne aveva soltanto 23. Il 6 gennaio scorso, sempre ad Aversa, Massimiliano Nestovito, studente e calciatore dilettante in una squadra di provincia, fu ammazzato dopo una partita di calcetto. A sparargli sotto casa un amico con il quale aveva litigato sul campo: uno scontro verbale che sembrava finito lì, con qualche strascico negli spogliatoi. Il compagno di gioco, invece, si procurò una pistola, si nascose nel buio e fece fuoco davanti al portone in cui Massimiliano stava per entrare. Mariella Cirillo Unico testimone della tragedia l'amico della vittima: «Giuro che non li avevamo mai visti prima» Il motorino sul quale viaggiava il ragazzo di 17 anni ucciso dopo un litigio per un sorpasso in un centro della Campania