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Il giornale dell'Eta sfida i giudici Torna in edicola Il giornale dell'Eta sfida i giudici MADRID NOSTRO SERVIZIO «Egin, egingo dugu», «Fare, continuiamo a farlo». Con questo gioco di parole in basco («Egin» significare fare), pubblicate ieri in prima pagina da un quotidiano nuovo di zecca, «Euskadi información», il braccio giornalistico dell'organizzazione indipendentista basco-spagnola Età ha risposto al blitz che mercoledì ha chiuso «Egin», suo giornale ufficiale dal 77, «Radio Egin» ed arrestato per «partecipazione a banda armata e truffa contabile» 11 dirigenti della sua editrice «Orain». Ma, mentre infuria la polemica tra i partiti nazionalisti baschi, contrari alla chiusura del giornale in nome della «libertà d'espressione» da una parte e governo, socialisti e comunisti dall'altra, sono trapelate pesanti prove sulla dipendenza operativa e terroristica di «Egin» con l'Età. Il terrore di un attentato, come risposta, ha fatto fuggire dalla regione ih cui si stampava il giornale, su consiglio del ministero dll'Interno, ben 70 tra assessori comunali e regionali del partito popolare (destra-centro) del premier Aznar. Nelle edicole dei Paesi Baschi spagnoli e francesi, ieri «Euskade información», otto pagine con una tiratura di 50 mila copie, è andato a ruba. E' uguale ad «Egin». Stesso contenuto editoriale, testata a parte. «Seguiamo, seguiremo», titolava provocatoriamente in prima pagina Satrustegui, direttore del primo giornale chiuso dalla magistratura nei 21 anni della democrazia spagnola post-franchista. Intanto, escono i primi particolari sul ruolo terrorista di «Egin». La magistratura ha trovato durante le perquisizioni nella sede centrale del giornale, ad Hemani (San Saba stian), i codici segreti per decifrare i messaggi pubblicitari che il quotidiano pubblicava ed attraverso cui l'Età ordinava gli attentati. Non a caso il generale della Guardia Civil Galindo, il «Dalla Chiesa» spagnolo, cominciava la sua giornata leggendo le inserzioni di «Egin». Se la ma' gistratura non chiude anche «Euskade información», il blitz contro «Egin» non serve a niente. Gian Antonio Orighi