Fresco; questa Rat è in grande forma

Fresco; questa Rat è in grande forma Il presidente si presenta: uomini e strategie di primissimo ordine, non cambio rotta Fresco; questa Rat è in grande forma «Non sono qui per vendere, con Cantarella team vincente» V TORINO. Ecco Paolo Fresco, «il presidente nella continuità della Fiat». E' salito al vertice della multinazionale torinese il 22 giugno dopo 36 anni passati alla corte della General Electric. Sarà al Lingotto a tempo pieno da ottobre, ma ha già cominciato ad approfondire la conoscenza dell'azienda: «E' la fase dell'apprendimento - dice - per poi poter fare una partenza lanciata in autunno». H nuovo numero uno ha comunque già preso le misure, e assicura che l'impressione è quella di un gruppo in grande forma, che i dirigenti sono «di primissima classe», e che esistono tutte le premesse perché l'intesa con l'amministratore delegato Paolo Cantarella - con il quale l'affinità di vedute è «enorme» - dia luogo ad un «team vincente». La parte pubblica deU'italian dream di Paolo Fresco è cominciata ieri di buon'ora nella sala Valletta del Lingotto con una presa di contatto con la stampa. Per parlare del futuro, il successore di Cesare Romiti ha cominciato dal passato americano, raccontando il grande sforzo di globalizzazione con cui la General Electric ha allargato la sua tradizione manifatturiera per diventare protagonista nei servizi ad alta tecnologia. Il cammino della Fiat, ha affermato, è per molti versi analogo, «qui lo chiamiamo allungamento della catena del valore», il che vuol dire essere specialisti di un prodotto e sa- «A per crescere in altri settori, con i mezzi per farlo da soli ma con la disponibilità a cogliere le occasioni di mercato se si dovessero presentare. La prima assicurazione di Fresco è che la Fiat non cerca acquirenti. «Se avessero pensato di vendere - ha risposto ai giornalisti - potevano rivolgersi ad una banca d'affari, non ad un manager». Non c'è alcun mandato specifico, sottolinea il presidente de Ha Fiat, e oltretutto «la mia è un'esperienza di crescita e non di vendita e di dismissióni». Simile la replica sul fronte delle alleanze possibili, molto ricco nei giorni scòrsi di voci ed indiscrezioni, tutte smentite. «Abbiamo la capacità, gli uomini e le strategie per andare avanti da soli; siamo forti in un segmento di mercato che ci permette di crescere prima e meglio degli altri. Ma se ci fossero opportunità non rimarremmo alla finestra». Va da sé, precisa Fresco, che l'interesse è di partecipare ad una eventuale intesa da protagonista e non come partner passivo. La filosofia aziendale di Fresco è che «per un gruppo che vuole vincere sono fondamentali la creazione di valore, il rigore etico e lo sviluppo delle risorse umane». E' lo stesso pensiero di Cantarella e, del resto, è a lui che il nuovo presidente guarda come compagno ideale per la guida della Fiat, per lavorare in team come già sperimentato alla General Electric, dove le decisioni venivano elaborate collettivamente. Funzionerà anche qui, lascia intendere, perché «abbiamo esperienze e formazioni complementari». Mentre la Fiat si avvia a festeggiare i cento anni di vita con un fatturato da centomila miliardi come annunciato dall'avvocato Agnelli, Fresco dichiara conclusa la concentrazione sul core business motoristisco. «Con la Snia - afferma - la fase delle dismissioni è praticamente terminata». E le acquisizioni? «Non perderemo le buoni occasioni», ribatte, precisando tuttavia di non vedere un interesse Fiat per l'Ansaldo e non ave¬ re contatti per la coreana Kia. L'espansione continua quindi come da programma. Certo la fine degli incentivi per la rottamazione costringerà il gruppo torinese a seguire una domanda in flessione, ma Fresco assicura che il gruppo ha le spalle coperte. «Dobbiamo attenderci un calo degli ordini e rispondere ad una crisi in Brasile più lunga del previsto - dice -; abbiamo però i mezzi e le strategie per affrontare la situazione». Anche sul fronte internazionale non si cambia («Il nostro prodotto è giusto per i mercati in via di sviluppo; lì dobbiamo essere i primi») Cina, India, Est Europeo e Sud America restano nel mirino ora come sempre. In attesa di portare a termine gli ultimi impegni americani con la General Electric, e in vista dello sbarco definitivo al Lingotto, Fresco prepara altri incontri di apprendimento e spera di riuscire a rubare tempo al tempo per una breve vacanza in montagna. «Proprio nei giorni scorsi ho trovato una casa nel centro di Torino» ha detto ieri, prima di concedersi ad un'ultima confessione: ha scelto anche la sua macchina. E' stato facile, sembra, per lui che ama la guida sportiva. «Per i miei spostamenti userò un'Alfa coupé» ha detto. In fondo, era quasi inevitabile. Marco Zattertn «Con la Snia la fase delle dismissioni è praticamente finita La mia esperienza è solo di crescita» «Alleanze? All'occasione sapremo valutarle ma non saremo certo un partner passivo» ? LAI FMK «Ho trovato buòne itratfefllet Ottjltli xiomlht'ds-' sonoma di intendimene. Sono presidente nella continuità».! • IL FUilffliO. «Se avessero pensato di vendere là Fiat potevano rivolgersi ad una banca d'affari non ad un elio: manager». • -j [ »«'AUMNÉ;-«Abbiamò;fe capacità, gli uomini, le strategie per andareiavahti ala soli. Siamo: forti in im jsegrhen^cHe ci permette di (irescere meglio e prima degli altri, ina sè q fòiseri òppòrtu^ remmalalla: finestra» I rienze c formazioni complementari. 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Persone citate: Agnelli, Cantarella, Cesare Romiti, Fresco, Paolo Cantarella, Paolo Fresco

Luoghi citati: Brasile, Cina, India, Sud America, Torino