E l'onorevole piange in aula

E l'onorevole piange in aula L'AUTODIFESA E l'onorevole piange in aula ROMA. «Rispetterò ogni vostra decisione»: Gaspare Giudice, con la voce rotta dall'emozione e poi sopraffatto dalle lacrime esordisce così in aula alla Camera. La prassi parlamentare gli riserva l'ultimo intervento prima del voto finale sulla vicenda che lo riguarda e un'aula gremita, attenta e silenziosa lo ascolta. «Avevo pensato di non sedere in questi banchi», rivela il parlamentare azzurro. «Ma non è giusto che mi sottragga ad una parte del calvario che mi è stato imposto. Voglio darvi un segno della mia assoluta disponibilità». «Non ho mai commesso nulla che abbia a che fare con la mafia - aggiunge subito dopo - mai ho avuto rapporti di natura illecita con criminali, mai approfittato per interesse o lucro». «Nonostante il mio stato sono sereno - rivela e solo per questo riesco a sopportare il disagio. Vi garantisco che nulla ho fatto e nulla farò per ostacolare il corso delle indagini ed anche per questo ritengo di non meritare lo stato di detenzione». «Combatterò - conclude Giudice - per l'affermazione della mia innocenza con tutti i mezzi che la legge mi concede. Affido alla vostra singola sensibilità il bene principale della mia vita con la sicurezza che sarò rispettoso e sottomesso al vostro volere e con la sicurezza che ogni vostra decisione farà prevalere la ragione e il buonsenso». [Ansa]

Persone citate: Gaspare Giudice

Luoghi citati: Roma