Denaro in banca sotto l'8%

Denaro in banca sotto l'8% Sella: i tassi sono giunti al pavimento, non si può scendere ancora Denaro in banca sotto l'8% Btp ad un nuovo minimo storico ROMA. Il costo del denaro in Italia è sceso sotto la soglia dell'8 per cento, un livello praticamente in linea con quello tedesco. Ad annunciarlo è il rapporto Abi relativo al mese di giugno, che conferma quanto anticipato dalla Banca d'Italia a Ciampi: nel mese scorso il tasso medio sui prestiti è stato del 7,98 per cento, record non toccato da molti anni e raggiunto grazie ad un calo di 22 centesimi di punto rispetto a maggio. Nel confronto con la Germania il differenziale del costo del denaro si è ridotto ad appena 0,25 punti percentuali per quanto riguarda i tassi a breve e a 0,30 per quelli a medio-lungo termine. Ma il presidente dell'Associazione bancaria, Maurizio Sella avverte: «ormai mi pare che i tassi attivi siano giunti al pavimento e un eventuale taglio del tasso ufficiale di sconto potrebbe non essere trasmesso completamente agli interessi sui prestiti erogati». Dalla riduzione di mezzo punto del tasso di sconto decisa il 21 aprile, il tasso medio sui prestiti è quindi diminuito di 62 centesimi di punto e l'Abi sottolinea: «In poco più di due mesi non solo si è completato l'aggiustamento nei confronti della riduzione del Tus ma si è avuta una ulteriore discesa di 12 punti base» e la maggior rapidità del processo rispetto al passato è soprattutto dovuta alla maggiore concorrenza sul mercato del credito. «La soglia raggiunta in giugno - spiegano ancora i tecnici dell'Abi - rappresenta il nuovo minimo storico da quando viene elaborato questo indicatore del costo medio del denaro». Ma i tassi italiani potranno diventare inferiori a quelli tedeschi? Sella non lo crede, almeno se si parla di un calo sensibile, ma è invece convinto che i tassi dei Paesi con valori più elevati rispetto alla media europea scenderanno al livello comune che verrà esercitato nell'Unione monetaria. Il processo di convergenza non è quindi ancora finito, ma il livello comune comporta un pericolo: gli sfondamenti sugli obiettivi di bilancio. Infatti il presidente dell'Abi, concordando con quanto detto di recente da Wim Duisenberg, vede la politica di bilancio come un possibile ostacolo alla linea di riduzione dei tassi: «Tutti i Paesi europei - dice - sono tenuti a rispettare un'esigenza di stabilità». Con giugno sono ormai 31 mesi che i tassi attivi bancari continuano a scendere e nel prossimo futuro il costo medio del credito potrebbe avere un'ulteriore flessione, favorita anche dalla diminuzione della riserva obbligatoria. Questo mentre le aspettative di un taglio del tasso dì sconto, fermo al 5 per cento dall'aprile scorso, sono confortate dalla costante e progressiva riduzione dei rendimenti dei Btp e dal generale calo di quelli sui titoli a breve. Di record in record, infatti, i rendimenti dei titoli a breve continuano a calare, convergendo verso quel 4 per cento che rappresenta la soglia europea dei tassi. Contemporaneamente scendono anche i rendimenti dei titoli a medio termine: ieri l'asta dei Btp a tre e cinque anni ha infatti fatto segnare un'ulteriore Urnatura dei rendimenti annui lordi, scesi di circa mezzo punto in sette mesi ad un nuovo minimo storico. Così i rendimenti dei Buoni triennali sono passati al 4,35 per cento e quelli quinquennali al 4,56, mentre ad inizio anno i Btp a tre anni erano al 4,83 per cento e quelli a cin que al 5,09. Ma il calo si è ma nifestato anche sul lungo ter mine, con i titoli del Tesoro trentennali passati dal 5,93 per cento di metà gennaio al 5,54 di ieri. [v. cor.] t*4 Il presidente dell'Abi Maurizio Sella

Persone citate: Ciampi, Maurizio Sella, Wim Duisenberg

Luoghi citati: Germania, Italia, Roma