Burlando ribatte a Kinnock «Malpensa non si dimezza» di Francesco Manacorda

Burlando ribatte a Kinnock «Malpensa non si dimezza» Burlando ribatte a Kinnock «Malpensa non si dimezza» STRASBURGO DAL NOSTRO INVIATO L'Italia respinge la proposta della Commissione europea su un trasferimento graduale dei voli dall'aeroporto di Linate a quello di Malpensa. In una lettera inviata ieri al Commissario europeo Neil Kinnock il ministro dei Trasporti Claudio Burlando ribadisce che il suggerimento di Bruxelles di dividere il traffico per il 45% (8,5 milioni di passeggeri) a Linate e per il 55% (10 milioni) a Malpensa non può essere accettato perché snaturerebbe il progetto Malpensa 2000, cioè la creazione di uno «hub» nel Nord Italia, lasciando al suo posto due aeroporti regionali. Ma anche Bruxelles non molla: mentre ieri il Commissario Kinnock ha avuto un lungo colloquio a Strasburgo con il suo collega Mario Monti, fonti a lui vicine hanno spiegato che Malpensa non potrà essere pienamente operativa prima della fine del 2000. Solo per quella data - si sostiene - saranno pronti secondo il governo italiano i collegamenti stradali e ferroviari da Milano, mentre per il treno sotterraneo bisognerà attendere la fine del 2001. In ogni caso Bruxelles considera «discriminatoria la distribuzione del traffico aereo così come è attualmente configurata», cioè con il mantenimento a Linate della sola tratta Milano-Roma. Il muro contro muro, insomma, continua mentre la data del 25 ottobre in cui Malpensa 2000 dovrebbe partire si avvicina: ieri Burlando e Kinnock hanno conversato a lungo al telefono, ma ognuno è rimasto fermo sulle proprie posizioni. E anche il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni si è mosso, incontrando a Bruxelles la Commissaria Emma Bonino, la quale ha invitato «a non usare toni ultimativi ed accusare questo o quel Commissario di parzialità». La lunga lettera di Burlando a Kinnock verte su due aspetti principali: le infrastrutture di Malpen- sa e le accuse che Alitalia sarebbe favorita dalla nuova situazione. Sulle infrastrutture il ministro ricorda che in diverse occasioni la Commissione ha già dato al sua approvazione al progetto e al finanziamento da parte della Bei di Malpensa 2000. Nella lettera si conferma che il collegameento stradale sarà completato prima dell'apertu¬ ra dell'aeroporto e quello ferroviario sarà attivato nel maggio '99 invece che a luglio '99. La soluzione ponte prospettata da Burlando è un collegamento ferroviario tra Milano e Gallarate che parta ogni 20-25 minuti e impieghi 35 minuti; dopo i passeggeri verrebbero trasbordati in autobus a Malpensa con un tempo previsto di 10 minuti. Insomma, per il ministro Malpensa non partirà con i migliori collegamenti ma il tempo di percorrenza e la frequenza dei trasporti saranno in linea con quelli degli altri grandi aeroporti europei. Ma è soprattutto sulla questione della «discriminazione» nei confronti delle compagnie straniere, che Burlando concentra le sue obiezioni. Il ministro sostiene che non è verosimile ipotizzare - come temono le compagnie che si sono rivolte alla Commissione di Bruxelles - che un passeggero si sposti da Linate a Fiumicino e da lì si imbarchi per un volo a lungo raggio invece che partire direttamente da Malpensa. A smentire questa tesi, sostiene ancora Burlando, è anche il fatto che dal 25 ottobre Alitalia sposterà molti dei suoi voli internazionali proprio da Fiumicino a Malpensa. Il collegamento diretto Milano-Roma da Linate va comunque mantenuto e le uniche concessioni che il governo sembra disposto a fare riguardano misure per rendere più difficile il trasferimento diretto su altri voli a Fiumicino. Secondo Burlando, ad esempio, si potrebbe impedire di fare il check-in per una destinazione internazionale già a Linate o di spedire il bagaglio direttamente alla meta finale. Ma in ogni caso - è il messaggio chiarissimo della missiva di Burlando - l'Italia non può rinunciare alla creazione di un nuovo «hub» e nemmeno la Commissione può pensare di mantenere in vita un sistema di aeroporti regionali in Lombardia affondando così il progetto che essa stessa ha approvato a più riprese. Francesco Manacorda L'Italia respinge le ipotesi di Bruxelles «Impossibile pensare ad un trasferimento graduale dei voli dallo scalo milanese»