Le profezie nella musica etnica

Le profezie nella musica etnica AVerucchio Le profezie nella musica etnica RIMINI. Le suggestioni di un antico borgo, cruello di Verucchio, patria dei Malatesta, e la magia di una musica che viene da lontano, dalle radici dei popoli. E' il festival che prende il via domani proprio a un passo dalla Romagna chiassosa delle discoteche e delle pizzerie. Il «Verucchio festival», nato nel 1984 come «Festival di musica antica», dedica questa edizione, la quattordicesima, alle «Profezie» e mette a fuoco l'obiettivo sulla world music, la musica del mondo, la musica etnica senza distinzioni. Il programma spazia dall'Italia al Tibet passando per l'America, la Russia, l'Algeria. «Il festival - spiega il direttore artistico, Franco Dell'Amore sarà una chiara occasione per avvicinarsi a culture musicali e forme d'arte che non è più consentito ignorare». Il primo appuntamento, nel teatro naturale dell'arena prospiciente le mura del fossato, a ridosso della rocca, vedrà in scena proprio un gruppo italiano, i Synaulia, che proporranno letture profetiche e musiche dell'antica Roma: «Il canto delle Sibille». Il gruppo utilizza strumenti musicali in uso nell'epoca romana, in particolare i fiati, e attraverso questi riscostruisce empiricamente quella che poteva essere la musica ascoltata dai nostri progenitori, non essendo rimasta in merito alcuna documentazione. Dalle Sibille si passerà quindi agli sciamani, nel corso della stessa serata, con The Great American Indian Dancers che presenteranno canti e danze dei pellirosse nord-americani. Il programma più immediato proseguirà martedì 21 luglio alla Rocca Malatestiana con la celebrazione del musicista riminosi Roberto Paci Daly : una musica, la sua, di matrice ebraica, proveniente dall'Europa centro-orientale del XVIII secolo, ma rivista in biave elettronica e trip hop. [v. b.l

Persone citate: Franco Dell'amore, Roberto Paci Daly