In trappola il boss numero uno della droga

In trappola il boss numero uno della droga scacco Al clan ^^^m^mm^m^^^^mn^^^^^^^^^m^^^^^^^m^^mm^^^m L'operazione, che ha coinvolto quattro Paesi, ha portato in cella altri tredici narcotrafficanti In trappola il boss numero uno della droga Catturato in Canada Alfonso Caruana, era latitante da anni ROMA, E' finito nella rete dei Ros anche l'ultimo boss in libertà della famiglia Caruana-Cuntrera. Anzi, il numero uno: Alfonso Caruana. Ricercato da tempo per una condanna a 21 «""i e 10 mesi per associazione di tipo mafioso ed associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, Caruana è stato arrestato a conclusione di un'operazione che ha visto in campo le polizie quattro Stati: Canada. Stati Uniti, Messico e Italia. In tutto sono finiti in manette tredici presunti padroni di uno dei più floridi traffici di droga. Proprio al momento dell'arresto di Pasquale Cuntrera, avvenuto a Malaga nel maggio scorso sempre ad opera dei Ros, i carabinieri avevano fatto intendere che l'individuazione e l'arresto del noto latitante era si una tappa importante, ma non conclusiva di una indagine che gli investigatori dei Ros stavano sviluppando a tutto campo tra Europa e continente americano. Con interventi combinati tra Rom# e Toronto, Città de} Messico e Zurigo, è stato colpito il vertice della famiglia Cuntrera-Caruana, che da anni gestiva il traffico di droga e il riciclaggio tra l'Europa e il continente americano. La famiglia mafiosa Cuntrera-Caruana era divenuta da tempo qualcosa di molto diverso dalla tradizionale cosca mafiosa radicata sul territorio, assumendo via via - secondo gli elementi acquisiti dagli investigatori dell'Arma - dimensioni sovrannazionali, realizzando joint-ventures con i più importanti cartelli colombiani, con vasti settori dell'imprenditoria e del .sistema bancario internazionale: in definitiva, cioè, con quel circuito della criminalità che prescinde dagli aspetti logistici e che può essere a pieno titolo definito una multinazionale alla ricerca del profitto in ogni settore remunerativo. Fin dall'inizio dell'indagine, il primo e principale obiettivo dell'Arma dei Carabinieri è stato Alfonso Caruana, condannato in via definitiva nel medesimo procedimento penale che aveva visto coinvolto anche Pasquale Cuntrera, vero capo operativo del gruppo e già indagato per la spedizione delle migliaia di chilogrammi di cocaina che gli uomini dei Ros avevano individuato e sequestrato con l'operazione «Cartagine», dal nome della nave che trasportava la droga dal Sudamerica all'Italia. Analisi, investigazioni e soprattutto la tenace ricerca portate avanti dall'Arma avevano localizzato Caruana a Toronto e, d'intesa con la polizia canadese, gli uomini dei Ros avevano iniziato a seguirlo e ad intercettarlo, sin dal 1996, mentre un altrettanto paziente lavoro di ricostruzione veniva effettuato sui flussi finanziari che dagli acquirenti italiani della 'ndrangheta raggiungevano i fornitori in Sudamerica. Un'altra conferma del pieno e costante intreccio tra narcotraffico e riciclaggio in corso tra organizzazioni di vertice colombiane e il gruppo Cuntrera-Caruana era giunta dall'operazione «Casablanca», condotta sempre dai Ros e che aveva visto i rappresentanti finanziari dei Caruana e dei cartelli colombiani e messicani, sfruttare gli stessi canali aperti tra l'Europa ed il continente americano, per il riciclaggio dei profitti ed il reimpiego diversificato. Proprio su questo fronte erano stati accertati investimenti nel commercio dell'oro e nel settore immobiliare ed oggi è acquisita la prova del pieno coinvolgimento dei Cuntrera-Caruana che operavano stabilmente con i sudamericani per movimentare il denaro raccolto con la vendita della cocaina. ( [a. r.) s Il boss Alfonso Caruana