La donna è nuda in stile cavernicolo di Antonella Amapane

La donna è nuda in stile cavernicolo Cunei: «Basta con la volgarità» La donna è nuda in stile cavernicolo ROMA DAL NOSTRO INVIATO Moda a luci rosse. Campionario di nude look postribolari per disinvolte cavernicole. L'età della pietra, ipotizzata da Anton Giulio Grande, è un'orgia di signore giurassiche che sotto i mantelli di pelliccia dimenticano l'abito. Donne pantera, lady serpente e foxy girl aprono i mantelli di volpe e mostrano corsetti e giarrettiere. E poi body così sgambati e trasparenti davanti e dietro che nulla lasciano all'immaginazione. La più discinta è la regina delle nevi, in velo bianco di chiffon e elastico della braghetta così allentato da mostare il pube. Non c'è limite al peggio. E che dire del mago torinese Charma che oggi si libererà da 20 metri di catene sulla passerella di Onori Verre? «E' ora di smetterla. O facciamo moda o facciamo comunicazione. Se continua così emigro a Parigi», s'indigna Raffaella Curiel. E aggiunge: «La volgarità rovina l'immagine della donna. No al troppo nudo, al troppo corto, alle gag gratuite». Meno male che Roma riesce a regalare l'emozione di qualche bella sfilata, di vestiti veri, ambientati nei siti archeologici più belli del mondo. Ponte Sant'Angelo, i mercati di Traiano. «Teniamoceli cari», dice Laura Biagiotti che ha offerto 700 milioni per restaurare la cordonata del Campidoglio, dove ha sfilato una selezione di abiti argentei. «In Italia bisognerebbe incentivare le scuole di formazione professionale - osserva la Curiel che realizza lavorazioni certosine e veste un'infinità di dame del jet set -. I giovani non imparano più un mestiere. Peccato, perché il nostro artigianato è un grande patrimonio da coltivare». Gli atelier con uno staff di sarte interne sono pochi. Sarli è uno di questi. E si vede quando nella scenografia del Casino dell'Aurora compaiono le sue donne angelo, avvolte in veli e pizzi, scolli ad acquasantiera, pannelli e maniche come ah palpitanti. I cristalli di rocca brillano sui bustier dei velluti laminati rosa cipria, sugli abiti da sposa d'impalpabile pizzo. (ne, Guerra fra top, capricci e gelosie. Naomi Campbell, smorfiosa doc, rifiuta di farsi fotografare accanto a Valeria Mazza. «Voglio la mia spazzola bianca, andate subito a penderla in albergo», comandava nel backstage di Mattiolo. Baciata dalla fortuna la sua più mite rivale, Giorgianna. Gigi Proietti neoregista per la tivù, la richiede per il suo remake di «Indovina chi viene a cena», dove lo stilista Quirino Conti pensa a scene e costumi. Volano i ceffoni nei camerini di Elie Saab. Una modella spintonata molla uno schiaffone all'assistente dello stilista più amato a Dubai. Manca la luce, le musiche s'interrompono prima della processione di 12 abiti da sposa. Balestra chiude la giornata con 100 capi dedicati al gemellaggio Roma-New York. E' commossa Irene Galitzine: Hubert de Givenchy è arrivato da Parigi per starle vicino. Stasera la sarta che inventò il pigiama palazzo riceverà il premio alla carriera. Antonella Amapane A sinistra: un modello di Raffaella Curiel presentato a Roma e nella foto sotto la donna scimmia reinventata da Anton Giulio Grande

Luoghi citati: Italia, New York, Parigi, Ponte Sant'angelo, Roma