Più vulnerabili i giovani teledipendenti

Più vulnerabili i giovani teledipendenti Studio americano Più vulnerabili i giovani teledipendenti LONDRA. Ai bambini la televisione fa davvero male, ma in un modo che fino ad ora era davvero insospettato: i nostri figli infatti più stanno immersi nel mondo fittizio del piccolo schermo e più divengono vulnerabili ad incidenti nella vita reale. Ogni ora nelle grinfie del tubo catodico aumenta del 30 per cento il rischio di farsi male. Questo stando ad una ricerca realizzata da un gruppo di medici nell'ospedale di Motril in Spagna. Finora la stragrande maggioranza degli studi aveva scandagliato il problema - tuttora irrisolto - se mamma tivù incretinisce o no il cervello dei bambini. Il perché più televisione si traduca in più rischio di teste rotte, costole spezzate e mani bruciate è spiegabile così: quando guardano la tivù i bambini vengono bombardati da «messaggi distorti sulla realtà» e perdono quindi la capacità di adattamento all'ambiente «reale» circostante. Non sanno più prendere bene le distanze dalle cose materiali in cui si muovono, dallo spazio-tempo in cui siamo tutti inquadrati. La ricerca, pubblicata da una rivista medica americana, il «Journal of the American Medicai Association» e ieri sulla prima pagina del quotidiano londinese «Daily Telegraph», è stata compiuta intervistando i genitori di 221 bambini ricoverati nell'ospedale di Motril. Ne è emersa una correlazione lampante tra ore di tivù e numero di incidenti sfociati in ricoveri, specialmente per fratture e ustioni. Secondo i ricercatori «alcune forme di comportamento che implicano rischi di ferite possono essere stimolate dal fatto di vedere un tale comportamento proiettato sullo schermo» afferma il dottor Uberos nello studio di cui per primo ha dato notizia. [Ansa]

Luoghi citati: Londra, Spagna