«Silvio motore della corruzione» di Maria Grazia Bruzzone
«Silvio motore della corruzione» «Silvio motore della corruzione» Mussi: ma rappresenta 16 milioni di voti SOMA «Sono un po' sorpreso dalle critiche. Noi abbiamo criticato più di una sentenza, è vero, ma neppure negli anni più bui dello scontro frontale, mai la sinistra si è sognata di dire che i tribunali sono tutti nemici della libertà. Questa è la "rottura costituzionale" a cui mi riferivo». Fabio Mussi, capogruppo dei deputati Ds, replica a Pierluigi Battista che sulla Stampa lo ha accusato di avere un «doppio binario mentale» che porta gli eredi del vecchio Pei a supporre tremendi pericoli quando l'iniziativa è nelle mani degli avversari mentre riconosce piena legittimità storica all'iniziativa di piazza politicamente corretta. Un'accusa di doppiopesismo. «Che rigetto totalmente. La sinistra avrà pure molte colpe. Probabilmente in passato ha abusato della proposta di commissione di inchiesta ed è stata corriva verso certa iperpoliticizzazione della magistratura. E io difenderei fino alla morte il diritto a manifestare contro una sentenza ritenuta ingiusta». Ma ha detto «ora basta». «Per mettere in discussione qualcos'altro: il fatto che si sia detto che c'è il regime comunista, le sentenze sono prefabbricate, i giudici hanno un disegno di persecuzione e l'appello al popolo a mobilitarsi. E non è perchè Berlusconi è stato condanna¬ to da ben tre diversi tribunali. Quello è un metodo che va al di là della legittima democratica protesta. E' un'operazione di contestazione di un potere dello Stato. Fini è arrivato a parlare di tribunali speciali. Gli ho risposto che non c'era mica l'appello coi tribunali speciali, quelli veri. Il mio "basta" è a questo tipo di campagne, non alla protesta in sè». 11 Polo chiede la commissione di inchiesta su Tangentopoli «La commissione porta la situazione volontariamente all'incandescenza. Ma la sinistra è a disagio, lo confesso. Siamo in difficoltà». Si spieghi meglio. «Ci sono tre livelli. Uno è astratto, formale. Che male c'è? Sono state fatte tante commissioni». Con tutti i poteri del caso? «Certo. Lo dice la Costituzione. Poi però il discorso sale. Perché questa commisione è anomala: il potere politico che indaga sul sistema politico. Un fatto originalissimo, che espone a vari rischi: di autoassoluzione, di guerra di tutti contro tutti. Noi abbiamo detto no, poi abbiamo verificato che nella maggioranza c'erano opinioni difformi, e abbia-; mo voluto opporci all'accusa che avevamo qualcosa da nascondere. Si è voluto credere alle buone intenzioni». E poi? «Poi c'è il livello delle cattive intenzioni. Questa offensiva contro il regime, Craxi da Hammamet che dice manderò le mie carte, (perchè le tiene lì e minaccia? Scelga lui il tribunale a cui mandarle, e le mandi, una buona volta). Dopo di che Cossiga è già arrivato alle conclusioni: la commissione deve finire con l'amnistia. E in un documento per l'assemblea dei parlamentari del Polo leggo che "i partiti comunisti in Italia (sic) sono stati portati al potere da un'azione violenta della magistratura che ha causato la fine dei partiti democratici". Insomma, le dichiarazioni non sono un buon viatico, per una commissione che dovrebbe svelenire il clima». Lei stesso però non usa toni delicati. All'assemblea dei suoi ha detto che prima Mani Pulite ha sgombrato la tolda di comando, con Berlusconi siamo arrivati al motorista di Tangentopoli». «Aspetto il terzo grado di giudizio. Ma da quel che vedo, dai rapporti che avrebbe avuto con Craxi, mi pare che questo sia stato il suo ruolo». E col ((motorista» volevate riscrivere la Costituzione? «Anche Berlusconi dialogava coi "comunisti". Noi abbiamo tenuto da parte gli aspetti giudiziari. Berlusconi è interlocutore scelto dal popolo, rappresenta 16 miloni di voti. là pacificazione vera erano le riforme e Berlusconi le ha mandate all'aria». C'è chi dice che la commissione sarebbe una vice-Bicamerale. «Se non si toghe il veleno dalla mela, sarà un'anti-Bicamerale». Maria Grazia Bruzzone «Se non si toglie il veleno dalla mela, la commissione sarà un'anti-Bicamerale» Il capogruppo del Pds alla Camera Fabio Mussi
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