Cassazione, «promossi» avvocati e professori di Carlo Federico Grosso

Cassazione, «promossi» avvocati e professori Cassazione, «promossi» avvocati e professori IL CASO GIUSTIZIA E RIFORME la • noo or ROMA ANNO dovuto aspettare cinquantanni, ma adesso anche gli avvocati possono far parte della Cassazione. La Camera ha infatti definitivamente approvato ieri la proposta di legge del governo che attua il terzo comma dell'articolo 106 della Costituzione, secondo il quale «su designazione del Consiglio superiore della magistratura possono essere chiamati all'ufficio di consiglieri di Cassazione, per meriti insigni, professori ordinari di università in materie giuridiche e avvocati che abbiano quindici anni di esercizio e siano iscritti negli albi speciali per le giurisdizioni superiori». Il provvedimento, che è stato approvato con 312 sì, 13 no e 87 astenuti, ha suscitato commenti generalmente «entusiasti», ma anche alcune durissime critiche. «Con questo provvedimento - ha detto il presidente della commissione Giustizia della Camera, Giuliano Pisapia (Prc) - non solo si dà attuazione ad un importante principio costituzionale, ma si fa anche un ulteriore passo verso un'amministrazione della giustizia più attenta alle richieste della società. Con l'apporto nei collegi giudicanti della Cassazione delle diverse componenti della cultura giuridica e col contributo culturale e professionale dell'avvocatura avremo una giustizia più vicina alle esigenze e alle richieste dei cittadini». Anche l'avvocato Gaetano Pecorella, già presidente delle Camere Penali ed ora parlamentare di Forza Italia, ha commentato in maniera favorevolissima il provvedimento. «E' un evento storico - ha detto Pecorella - perché riconosce la piena parità degli avvocati con i magistrati di più alto rango. E' una conquista per la quale l'avvocatura si è battuta da anni e oggi ha finalmente avuto il riconoscimento della sua alta mora lità, dignità e capacità scientifica». «Molto soddisfatto» anche il sottosegretario alla Giustizia Franco Corleone. «Il contributo culturale, scientifico, di esperienza di soggetti estranei alla giurisdizione ha detto Corleone - è da un la - to linfa vitale per il massimo organo della giurisdizione e, dall'altro, è un forte antidoto contro ogni pericolo di corporativismo. Sono convinto che se il legislatore avesse provveduto per tempo all'attuazione dell'articolo 106 della Costituzione - molte delle polemiche degli ultimi anni sul¬ la giustizia sarebbero state, se non evitate, almeno contenute». La nuova disciplina è stata invece criticata dall'Udr. Il vice presidente vicario del gruppo di Montecitorio, Roberto Manzione, ha stigmatizzato la «previsione di una corsia preferenziale per i professori universitari che abbiano esercitato anche funzioni giudiziarie e per gli avvocati che abbiano svolto le funzioni di magistrato onorario». «E' la lobby dei baroni universitari e dei magistrati - ha aggiunto - che ha colpito ancora. Con la corsia preferen¬ ziale creata per i professori e per i vice pretori, di fatto si è precluso l'accesso alla Cassazione a tutti gli avvocati veri che non abbiano mai accettato commistioni. Inviterò il Presidente della Repubblica a non apporre la sua firma sotto un provvedimento che è palesemente illegittimo e discriminatorio». Anche Gianfranco Anedda (An), vicepresidente della commissione Giustizia della Camera, si è appellato al Presidente della Repubblica per una valutazione costituzionale delle norme appena votate dalla Camera. «Gli avvocati - ha detto Anedda - sono stati umiliati, considerati i paria nell'arcipelago degli operatori del processo. Saranno preferiti nella scelta e nella nomina gli ex magistrati e coloro che hanno esercitato funzioni di giudice o procuratore onorario. Ancora una volta, per scelta del gor verno, un precetto costituzionale è stato disatteso». [r. i.] Una legge attesa 50 anni Pecorella: evento storico Il vicepresidente del Csm Carlo Federico Grosso

Persone citate: Anedda, Franco Corleone, Gaetano Pecorella, Gianfranco Anedda, Giuliano Pisapia, Pecorella, Roberto Manzione

Luoghi citati: Roma