Germania, due le maxi-holding

Germania, due le maxi-holding Germania, due le maxi-holding DL settore tedesco delle utility è molto complesso e ricco di attori diversificati e di dimensioni assai diverse. In un mercato segmentato, caratterizzato da molte piccole aziende, praticamente monopoliste in bacini di utenza di ridotte dimensioni (circa 1.000 produttori comunali e regionali, concettualmente simili alle municipalizzate italiane), spiccano due holding conglomerate di grandi dimensioni, con interessi che spaziano nei più svariati settori industriali. MONOPOLI LOCALI Sia Rwe sia Viag non sono utility nel senso stretto, anche se una parte importante dei loro redditi e ricavi proviene proprio dal settore energetico, bensì aziende che traggono la loro forza dalla gestione di un portafoglio di business diversificati. Aspettando la totale apertura alla concorrenza (attesa dopo le elezioni di settembre), con conseguente smantellamento dei monopoli locali, le principali aziende hanno da tempo iniziato una ristrutturazione finalizzata a consentire una riduzione dei costi superiore a quello che si pensa possa essere il calo delle tariffe dovuto al regime di libera concorrenza. PLURI-BUSINESS Rwe è un esempio tipico delle grandi holding tedesche pluri-business. I suoi principali rami di attività sono quello petrolchimico (45% circa del fatturato) e il comparto energetico (35% circa), a cui si aggiungono telecomunicazioni, smaltimento rifiuti, materie prime, engineering ed edilizia. Fino a questa primavera Rwe era di fatto controllata, attraverso una struttura complessa, dalle amministrazioni cittadine della zona Reno-Westfalia. Recentemente, però, ha modificato il proprio assetto azionario, riducendo dal 60% al 35% il diritto di voto delle amministrazioni pubbliche, per cercare di rendere più interessante agli investitori una società che è stata a lungo percepita come un colosso estremamente politicizzato. ENERGIA Pur volendo rimanere una holding diversificata, Rwe ha intenzione di uscire dai business meno interessanti (primi smaltimento riliuti e attività minerarie), concentrandosi soprattutto sull'energia, nel quale controlla la maggiore società privata europea, e nelle telecomunicazioni (dove, insieme a Veba, tenta di sfidare Deutsche Telekom con il consorzio Otelo). TELECOMUNICAZIONI Come Rwe, anche Viag è in realtà una holding con attività diversificate. Per Viag però è molto più importante la componente energetica, che nel '97 ha generato solo il 21% del fatturato ma l'86% degli utili (la maggior parte delle altre attività è in settori industriali ciclici a bassa redditività). In termini prospettici, molto interessante è anche il business delle telecomunicazioni, in cui la società opera attraverso Viag Telekom, una joint venture con British Telecom e Telenor (in cui Viag detiene il 45%) che dovrebbe essere pienamente attiva a fine estate, oltre a detenere quote di minoranza nel 3° operatore cellulare svizzero e austriaco. TARIFFE IN CALO Per il futuro, le prospettive reddituali sono strettamente legate ai risultati dei programmi di riduzione di costi nel business energetico, la cui redditività è messa in pericolo dall'af esa riduzione delle tariffe, a fronte di volumi in crescita limitata. Mentre, infatti, gli utili delle divisioni chimica e imballaggio sono in crescita e le attese positive, le attività nelle telecomunicazioni dovrebbero raggiungere il punto di pareggio solo nel 2001.

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