Tano da morire, come raccontare la mafia attraverso un musical di Lietta Tornabuoni

Tano da morire, come raccontare la mafia attraverso un musical [video, grazie] Tano da morire, come raccontare la mafia attraverso un musical Da quando Tano da morire di Roberta Torre, milanese, trentasei anni, venne presentato nel 1997 alla Mostra di Venezia, non s'è più smesso di parlarne: prima in termini polemici (raccontare la mafia in musical, è possibile, è decente?), poi per constatarne il successo di pubblico, adesso per motivi sociali (davvero la mafia pretese una tangente per lasciar girare a Palermo un film che la prendeva in giro?). Chi non l'ha visto lo trova ora in videocassetta a noleggio: con musiche di Nino D'Angelo, cori, numeri di danza e canzoni (la più brillante è «'0 rap 'e Tano»), con interpreti obesi e trucidi scelti dalla strada, si raccontano vita e morte di Tano Guarrasi, boss mafioso a Palermo, macellaio al mercato della Vucciria, dominatore gelosissimo delle proprie quattro sorelle e del quartiere, ucciso in macelleria con sei colpi di pistola il 21 settembre 1990. Si ritrovano il cinema trash americano, i paradossi del grottesco, gli squallori eloTano da morire. quenti di Cipri e Maresco ne «io zio di Brooklyn». E si di Roberta Torre, con Ciccio trova una mancanza d'ipocrisia, una concretezza nelGuarino.LuckyRecI |g vjsj d ^ ^ upa „ • musica|e mQ|to jn_ HomeVideo, 515118 ,. ' ,. • ' , ., consueta e divertente. [Lietta Tornabuoni] Tano da morire. di Roberta Torre, con Ciccio Guarino.LuckyRecI HomeVideo, 515118

Persone citate: Ciccio Guarino, Cipri, Guarrasi, Maresco, Nino D'angelo, Roberta Torre

Luoghi citati: Palermo, Venezia