JOAO GILBERTO

JOAO GILBERTO JOAO GILBERTO c I REATORE - col «ragazzo di Ipanema» Antonio Carlos Jobim, Luiz Bonfa e altri pionieri - di una delle più prolifiche fusioni del jazz con la canzone d'autore, il genio della Musica Popular Brazileira Joào Gilberto è citato di solito per i suoi meriti «di riflesso», magari quale' fonte di ispirazione per Cannonball Adderley e Stan Getz, Dizzy Gillespie e Henry Mancini, Miles Davis e Mei Torme. Ma «The Boss of the Bossa» è una realtà separata, e merita di essere assaporato dal vivo, in occasione della sua partecipazione al Jvc Festival, venerdì 10 luglio in Piazzetta Reale. Cantore e reinventore del proprio repertorio con ruvida eleganza, porta con sé la caratteristica progressione obliqua, anarchica, di accordi di chitarra, assai ardua da assecondare per gli accompagnatori. L'amara, malinconica ironia nei testi, la sotterranea libertà metrica nelle strofe che pure, invariabilmente, raggiunge una geometrica conclusione, il sommesso, sussurrato roteare delle sillabe attorno alle battute ne fa un autentico bluesman sui generis. A seguire, la stessa sera di venerdì 10, ma ai Giardini Reali, un'altra grande artista alle prese col «meglio dei due mondi», la lezione del jazz mediata dal linguaggio afrobrasiliano; è Dianne Reeves, già solista per Sergio Mendes, George Duke, Clark Terry e Ahmad Jamal. Consapevole ma non schiava dell'attualità, Dianne è una delle più mature espressioniste tra fusion e soul di classe adulta, [e. f.J I