«QUALE DESTRA PER I GAY?»
«QUALE DESTRA PER I GAY?» LO DICO A TORINOSETTE «QUALE DESTRA PER I GAY?» «Più attenzione perX-Flash» «Assediati dalla malavita» Gay. e di sinistra In relazione alla lettera apparsa su TorinoSette del 19 giugno, firmata dal signor Carlo Costelli, mi domando come si può essere gay di destra. Mi chiedo in particolare come si possono abbracciare le posizioni di chi, in un passato non troppo lontano, ha fatto della battaglia alla diversità il proprio emblema (gli omosessuali licenziati dai pubblici uffici o internati nei lager durante il regime); e di chi in un recente presente dichiara che i maestri omosessuali non possono intraprendere questo mestiere, perché dai «costumi» poco adatti. Personalmente ritengo che si possa essere gay di destra, ma non con la formazione politica attuale. Certi leader dovranno ancora bere molta acqua di Fiuggi, prima di esserne veramente purificati. Solo dopo questo passaggio una contraddizione non apparirà stridente. In fondo però, il mondo è bello perché è vario, e per fortuna esistono anche i gay di destra: ma «chi è causa del suo mal pianga sé stesso». Auguri a GayLib! LucaTabi, Torino Non dimentichiamo X-Flash Vi scrivo dopo aver visto il servizio su «X-Flash» all'interno del programma «Infinito futuro» su Raitre. Nel corso del servizio Alberto Campo ha dichiarato che gli X-Flash sono in grado di cavarsela da soli, ma che per ora hanno scelto di andare avanti in gruppo. E' questo «per ora» che mi preoccupa. Non mi sono ancora abituato al fatto che l'unica frequenza che mi abbia fatto appassionare all'ascolto della radio, piena altresì di albertini esagitati, trasmissioni flash e dediche à zia Gina, non trasmetta più le ultime novità e curiosità musicali; è veramente difficile trovare un'esperienza così compatta dal punto di vista umano ed emozionale. Le iniziative degli XFlash sono ben presenti sul territorio, R.T.P. li ospita dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 14 e 30, e i 40 sono lontani dalla resa. Ma ho notato una cosa: dopo i primi giorni di articoli e riflettori puntati, lettere e spiegazioni delle due parti, si è un po' spenta l'attenzione. Temo che le sabbie mobili che talvolta Torino materializza stiano per inglobare la questione per poi farla affogare nell'indifferenza. Inizia a serpeggiare un po' di rassegnazione, non tra gli XFlash, neppure tra chi si mettte in contatto con il loro sito internet o va agli appuntamenti che organizzano, ma nell'area un po' più estesa di chi segue la vi~ cenda come curioso o come «addetto ai lavori». TorinoSette ha dato ampio spazio alla vicenda: spero che gli interventi continuino e si moltiplichino anche quelli dei lettori, soprattutto spero che gli X-Flash, da presenza eterea e multiforme, ritornino ad agire in un luogo fisico ben definito munito di mixer, cuffie e microfoni. Alessandro Besselva, Giaveno Sono stufa Sì, questa volta anch'io mi rivolgo a voi perché sono stufa! Sono stufa di aver paura a camminare da sola per San Salvarlo alle 18 la sera d'inverno, di fare il ponte di corso Fiume a piedi perché, se perdo il pullman, per tornare a casa dal lavoro mi tocca passare in mezzo ad un numero indescrivibile di extracomunitari che spacciano come se nulla fosse, di vedere tossici che si bucano in via Saluzzo. Basta con gli sciami di marocchini ubriachi, drogati e violenti alla fermata del 16 in c.so Vittorio, che deridono ed insultano le camionette dei carabinieri che gli passano davanti (e, naturalmente, non si fermano), alle chiacchiere vane sul ripristino della legalità a Torino. . Perché i nostri amministratori comunali hanno lasciato che, giorno dopo giorno, gli extracomunitari nord-africani invadessero anche uno degli ultimi «porti-franchi» di Torino, la zona Crimea, senza muovere un dito? Perché ai torinesi onesti non è più concesso il lusso della protezione da parte delle forze dell'ordine? Ma chi ho votato due anni fa? Uomini o burattini? Lettera firmata, Torino Le lettere devono essere indirizzate a «Lo dico a TorinoSette» La Stampa v. Marenco 32 10126 Torino oppure faxate. al numero 663.90.36 prefisso Oli
Persone citate: Alberto Campo, Alessandro Besselva, Carlo Costelli, Giaveno
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