I sassi dell'universo

I sassi dell'universo METEORITI I sassi dell'universo A Vienna la più grande collezione FRA i 20 milioni di pezzi raccolti dal Museo di Storia naturale di Vienna, uno dei più importanti d'Europa, 1400 sono di origine extraterrestre: fra questi, una pietruzza portata dalla Luna dagli astronauti americani. I «pezzi» sono meteoriti di varia grandezza esposti nella sala 5, detta «dei pianeti», che segue le ricchissime sale 1-2-3 dei minerali e 4 delle pietre preziose. E' la raccolta più ricca d'Europa e la più varia per tipi e luoghi di provenienza. Oggi si conservano circa 37 mila meteoriti presso altre quattro grandi istituzioni: lo Smithsonian Institution a Washington DC, il British Museum a Londra, il Museo di Storia naturale di Parigi e l'Istituto nazionale per le Ricerche Polari di Tokyo Institute, dove troviamo il maggior numero di meteoriti di provenienza antartica. Raccogliere meteoriti è una vera passione, scoppiata 200 amii fa quando Ernst Friedrich Chladni (1756-1827) riuscì a convincere gli scienziati dell'origine extraterrestre delle «pietre infuocate». Le micrometeoriti raccolte superano i 100 mila pezzi e sono appena arrivate sulla scena scentifìca. Il loro reperimento è difficile e sono state sviluppate tecniche speciali adatte per raccoglierle nella stratosfera e nelle calotte glaciali dell'Antartico e della Groenlandia. Entrare nella ottocentesca sala climatizzata di stile asburgico dove sono esposte le meteoriti è emozionante: è come trovarsi a tu per tu con messaggi incisi, per così dire, sulla pietra che ci parlano del passato, del presente e del futuro del cosmo. «Ognuno di questi pezzi è un prezioso tassello di un grande archivio che ci aiuta a ricostruire la storia della Terra, del Sole, dell'imi verso - dice Gero Kurat, direttore e ricercatore della sezione meteoriti -, dal pezzo più grande, di 909 chilogrammi, trovato nel 1884 in Australia che il visitatore si trova subito di fronte entrando, alle micrometeoriti del diametro di 20 Amstrong setacciate nei ghiacci vergini dell'Antartide e che noi misuriamo e studiamo nei nostri laboratori: queste micrometeoriti sono databili 4 o 5 miliardi di anni fa, o ancora più indietro, addirittura prima della formazione del sistema solare. Un universo pieno dì materia al tramo delle comete, messaggere di vita; non avremmo l'acqua e gli oceani sulla Terra se senza le comete». Fortunatamente molta di questa materia extraterrestre cade sulla Terra e i cacciatori di meteoriti ne fanno omaggio a noi ricercatori. Ogni meteorite ha una composizione particolare, più meteoriti abbiamo, meglio riusciamo a ricostruire con simili testimonianze gli avvenimenti prodottisi nel sistema solare nella sua lunga storia. Troviamo ancora di più: molte meteoriti hanno conservato una componente rara (appena lo 0,1 per cento) di materia interstellare presolare che ci permette di «vedere» ben al di là dei 4,6 miliardi di anni. Lo studioso che ebbe per primo l'intuizione di cercare le polveri interstellari in Antartide fu il francese Michel Maurette, dieci anni fa. Nella sala 5 il visitatore trova le meteoriti classificate per natura, provenienza astronomica o per località terrestre di ritrovamento. Alcune meteoriti sono intatte e presentano il loro aspetto originale, annerito per il surriscaldamento con l'impatto dell'atmosfera terrestre. Altre sono state sezionate e mostrano la conformazione interna, molto varia anche per forma e colore, come la pallasite, che appare composta da granuli verde scuro con riflessi dorati contrastanti dispersi in un conglomerato verde acqua. Per il profano, una sorprendente varietà di colori. , Pia Bassi Fino al 18 ottobre nella «Sala dei cristalli», presso la stazione della funivia del Monte Bianco di Punta Helbronner, a quota 7462 metri, è possibile visitare la mostra «Meteoriti sul Monte Bianco: messaggeri dallo spazio». Inaugurata il 4 luglio, l'insolita esposizione tratta l'origine delle meteoriti, la loro caduta sulla Terra, la loro ricerca e i criteri di classificazione. Particolare attenzione è dedicata al programma italiano di ricerca di meteoriti in Antartide. Tra gli organizzatori, la Regione Valle d'Aosta, il Comune di Courmayeur e il Museo di mineralogia dell'Università di Roma «La Sapienza».

Persone citate: Amstrong, Ernst Friedrich, Gero Kurat, Pia Bassi Fino