Tavola e sesso allarme epatiti

Tavola e sesso allarme epatiti VIAGGI ESOTICI Tavola e sesso allarme epatiti QUANTI, fra chi parte per vacanze esotiche, sanno che potrebbe essere opportuno vaccinarsi contro l'epatite A? Pochi, suppongo. L'epatite A fu la prima ad essere classificata. Via via ne sono seguite altre, causate da alltrettanti virus: oggi siamo arrivati alla lettera G. L'epatite A è prodotta dal virus HVA (Hepatitis A Virus). Dopo una incubazione di 15-50 giorni, i primi segni della malattia sono febbre, stanchezza, inappetenza, diarrea, vomito. Entro due settimane ecco il sintomo tipico, l'ittero, ossia la colorazione gialla della cute e delle mucose. Nella maggioran,za dei casi si ha guarigione dopo 4-6 settimane, ma i disturbi possono persistere anche per mesi, e possono aversi complicazioni gravi. Il virus si trasmette tramite acqua, ghiaccio, frutti, verdure, frutti di mare, gelati. L'epatite A è l'infezione più frequente per chi va in Africa, America Latina, Sud-Est asiatico, Europa Orientale (in Italia i casi di epatite A sono relativamente pochi). Si calcola che la frequenza del contagio fra i viaggiatori sia 1 caso ogni 250 turisti «di lusso» (alberghi a 3 stelle) e 1 caso ogni 50 turisti più avventurosi (trekking, campeggi). In altre parole si tratta d'un malato di epatite A per ogni aereo di ritorno da Paesi a rischio, e addirittura uno per ogni autobus fra gli «Indiana Jones» della situazione. Per questo l'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di vaccinarsi contro l'epatite A prima di un viaggio nelle zone a rischio o, per dirla in un altro modo, in Paesi che non siano Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone ed Europa Occidentale. Dal 1992 esiste il vaccino antiepatite A, contenente il virus inattivato. La vaccinazione si fa con una iniezione intramuscolare che, nel giro di due settimane, assicura l'immunità per un anno. E' consigliabile una seconda iniezione a distanza di 6 mesi-un anno dalla prima, con la quale si prolungherà l'immunità per almeno 20 anni. Osservare le misure igieniche consuete è comunque sempre necessario: bere da bottiglie sigillate e aperte al momento, mangiare aliménti cotti ad eccezione dei frutti che si sbucciano, pulizia accurata delle mani. Non dimentichiamo naturajmente le altre tradizionali vaccinazioni raccomandabili - talora obbligatorie - ai viaggiatori: contro la febbre gialla in zone dell'America Latina e Africa; contro il colera in zone dell'Asia, Africa e America Latina; contro la febbre tifoide nei Paesi tropicali. Infine, il vaccino contro l'epatite B (assai più grave della A, trasmissibile principalmente col rapporto sessuale), per coloro che si recano nei paradisi tropicali a prendersi qualche svago. Vi è anche un vaccino doppio anti-A e anti-B, somministrabile con tre iniezioni nell'arco di 6 mesi. [u. d. a]

Persone citate: Jones