UN ANGELO SUL RENO di Luigi Forte

UN ANGELO SUL RENO UN ANGELO SUL RENO II «cuore» di Schneider MAUDI CHE CAMMINAVA SULL'ARIA Robert Schneider Einaudi pp. 369 L. 32.000 HBT^k OBERT Schneider ci prova ancora. Cuo- nfc re in resta e buoni sentimenti e via alla H crociata contro l'indifferenza, il cinismo, J il calcolo gretto e meschino di noi postmoderni. A leggere Maudi che cammiLb^ nova sull'aria uscito da Einaudi nell'otti- gì ma versione di Silvia Bortoli viene in I mente Mary Poppins che guarisce gli uo- H Jmini dall'egoismo e apre loro la strada ■HH« ^fc/della felicità interiore. Nelle sue pagine non ci sono banchieri ravveduti che volano via come angeli, ma qualcosa di più: angeli dal volto umano che insegnano l'amore. E Maudi è una di loro. Perché Schneider, austriaco di Bregenz, dove è nato nel 1961, ha un debole per le fiabe rivestite di ruvidi panni moderni. Nel suo bestseller Le voci del mondo (Einaudi 1994) il montanaro Elias Alder era un genio musicale capace di percepire il suono dell'universo, il sospiro corale delle forme dell'esistenza. Ottima idea in cui s'annunciava, fra fughe e Lieder, un mitico regno dell'autenticità. Una metafora naturale per chi come Schneider è stato allievo del Conservatorio di Vienna. Peccato abbia ora rinunciato alla musica per spedire Maudi a camminare fra le brezze di quella valle del Reno in cui il grande fiume prima di immettersi nel lago di Costanza atu 'versa un piccolo angolo di provincia austriaca che Schneider vorrebbe trasformare nella sua Macondo. Perché questo secondo romanzo Hbn'è'sòlo la storia di un'enigmatica fanciulla con poteri paranormali e della sua famiglia, ma di un'intera comunità. Un racconto corale in cui s'intrecciano storie bislacche e personaggi fin troppo eccentrici che finisce per sfaldarsi nelle sue mille ambizioni. E dietro i molti travestimenti anche un romanzo d'appendice, con quel tanto di rosa e di grigio che la vita dispensa. Amori a prima vista, come quello fra lo studente fallito Ambros Baumeister e la giovane Amrei Mangold. Lui con l'allergia al denaro, che ha deciso di non usare mai, lei con una madre, Margot Latuhr, a capo di un impero tessile prossimo al fallimento. Una favola quasi hollywoodiana con una miliardaria in bilico e un perdigiorno. Ambros, il puro, odia il lavoro, ama la pittura e il suo cuore batte all'impazzata per la bionda Amrei. Anziché a Jacobsroth, nella valle del Reno, dovrebbe abitare fra le pagine di Eichendorff e del suo fannullone, giacché ha la stoffa dall' anticapitalista romantico. E invece Schneider lo introduce nella villa dei Latuhr. Per poco, ahimè, perché l'amore svanisce come il patrimonio di famiglia. Ma tanto basta a generare nel settembre del 1970 Maudi, la bimba prodigiosa e taciturna che col suo sguardo può influenzare uomini e cose. Maudi, che cammina nell'aria, ma non è leggera: porta in sé il dolore e il fallimento, la gioia e la dedizione. E poi chi è uno che cammina sull'aria? «Una persona che ascolta solo il suo cuore», leggiamo. Si pensava già di essere in cielo ed eccoci invece fra le braccia della Tamaro. Non la leggerezza del pensiero, gli arabeschi della mente come in Cabrino, guidano la penna di Schneider, ma una letteratura che va dritta al cuore e si rimpinza di frasi mi po' trite e di luoghi comuni. Maudi resta una bella metafora che sopravvive in un mondo di disadattati: è sentimento assoluto, gesto pieno della vita scesa fino in fondo al proprio abisso, incalzata dal male. Vittima di un'aggressione mai chiarita, ella scopre di non essere una vera donna. Non ha utero né ovaie. Per struttura cromosomica è un uomo. Per la fantasia del suo autore è un essere che aleggia oltre la vita.. E' bravo Schneider a far vibrare dentro il reale le segrete pulsioni del fantastico. Ma qui lo tradisce l'eccessiva ambizione. Vuol dare profondità epica a un villaggio che s'ingrigisce nella cronaca quotidiana. Vuol trasformare l'eccentricità dei personaggi in memoria mitica. Il casto Harald, appassionato cu teologia, il poliziotto Flores che espugna il palcoscenico per suonare al piano un pezzo di Bach, o Esther, sorellastra di Maudi, in bilico fra amore e abiezione, e il suo amico Rudi, che semina morte e terrore con un carro armato, imbastiscono storie di quotidiana ossessività e di triste impotenza. Non basta andare dove porta il cuore. Ci vuole anche un linguaggio che sappia sostenere il volo dell'utopia e le ragioni del mondo. Il linguaggio che tra sforma il greve fardello umano in una danza d'amore fra le nuvole. L'umile poesia del quotidiano che in Maudi si richiama inutÙmente a Stifter, scivola in un gioco patetico e sentimentale tra sentenze banali e verità un po' facili. Il mondo di Jacobsroth non è Macon do, ma una provincia soffocante dove bene e male s'in trecciano come dappertutto. Non è male che Maudi l'abbia attraversata insegnando la tenerezza. Né che Esther l'abbandoni alla ricerca di un miraggio d'amore. State certi, lo troverà. Al cuore non si comanda. An zi, a sentire Schneider, non si può che obbedire. Luigi Forte MAUDI CHE CAMMINAVA SULL'ARIA Robert Schneider Einaudi pp. 369 L. 32.000

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