Una parrucchiera di nome Joyce James

Una parrucchiera di nome Joyce James LA POSTA m GBOCO Una parrucchiera di nome Joyce James HI legge gli elenchi nomi trova sempre qualcosa che lo rimerita, Perciò è deplorevole che i titoli di coda dei film vengano ormai sistematicamente tranciati dal- \ l'ignavia dei proie zionisti. Io devo am mettere che ho un po' lenito il mio accani- I mento dacché ho trovato fra i nomi del Scrivecast di Barry Lindon La podi Kubrick (e non era- in giono pochi nomi) una La Staparrucchiera chia- Tuttomata Joyce James. via MareNon sono capace di 101disegnare, altrimenti Toriresisterei con difficoltà alla tentazione di darvi un riscontro visivo di come mi immagino le sue acconciature: Dedalus (per adolescenti mquieti); Ulysses (per adulti inquieti) e soprattutto Finnegans' Wàke (per lettori insonni). Dedalus può ancora sembrare un'acconciatura classica, con qualche riccio e capriccio. Finnegans' Wàke è un disastro: il lettore insonne non si corica con la retina, e il risultato è babelico (Esercizio di stile per illustratori: se gli scrittori fossero parrucchieri. Illustrare le seguenti acconciature del Novecento: Proust, A la recherche du temps perdu; Kafka, La metamorfosi) Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana. E se fossero, invece, baristi? Assaggereste un cocktail chiamato Gli ultimi giorni dell'Umanità?). Un buon lettore di elenchi di nomi, a sua volta adornato di un buon nomen omen, è Duccio Battistrada (Roma), che mi parla di un botanico Allegro Giardini, di un esperto in diritto Ilo Spada e di un albergatore Camera d'Afflitto. I primi due provengono dall'elenco dei collaboratori dello Zingarelh" del 1984. Sullo Zingarelh 1998 quei nomi non ci sono più. In compenso le voci economiche sono state controllate da due esperti omonimi: Fabrizio Picchi e Fernando Picchi (non era meglio chiamarne due complementari, Fabrizio Picchi e Fernando Valli?). Le voci enologiche sono revisionate da Mario Cannella, che immagino esperto in sangria e vin brulé. Un Carlo Ferrari alla botanica mi sembra in¬ te a sta oco mpa ibri nco 32 26 no congruo come un eventuale Carlo Fiori alla mineralogia: ma qui vale una teoria a doppio taglio. L'omen può essere positivo (omen = nome), e allora il carattere e la professione si adegua al nome con docilità. Quando il nome non sembra dare auspici o ne dà di oscuri, allora omen = meno. Ma l'auspicio può avere valore negativo (omen = meno), e allora il portatore cercherà di allontanarsene il più possibile, come in quei cartoons dove Tom non riesce a liberarsi della bomba che lui stesso ha innescato (finché gli esplode in mano). Secondo questa comoda teoria, si capisce che è per reazione al suo cognome da turba linguistica che la signora Roberta Baiboni ha finito per coordinare la redazione del vocabolario citato. Gli elenchi di nomi su cui Battistrada lavora più volentieri sono però le liste di calciatori. Si sa che anche importanti uomini di governo e dell'opposizione pronunciano noriii di calciatori con la voluttà con cui Nero Wolfe nomina specie rare di orchidee: dunque non siamo troppo severi con noi stessi quando trasaliamo al nome di uno stopper. Due, ne ricorda Battistrada: «Due stopper fine anni 70 scarsi di tecnica e prodighi di calcio (rocciosi come si diceva allora): Grezzani e Legnaro, rispettivamente del Rimini e dell' Ascoli». Su questo è ancora valida la lezione di Edmondo Berselli (Il più mancino dei tiri, Il Mulino); ma in termini di degustazione calcistico-onomastica vorrei ricordare ancora la bellissima formazione grammaticale schierata da Luciano Bianciardi. Ogni giocatore era una voce verbale: Rado, Cresci, Scala, Cera (cioè «c'era»), Ferrante, Rosato, Sala, Rampanti, Mola, Mazzola (da «mazzuolare»), Salvi, Corso. Secondo portiere. Pianta. Riserva: «Cuccureddu» che, diceva Bianciardi «secondo il parere di un mio amico latinista è un ablativo assoluto». Stefano Battezzagli ghì \ I Scrivete a La posta in gioco La Stampa Tuttolibri via Marenco 32 10126 Torino

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