«Stilisti, giù le mani dal Popa» di Antonella Amapane

«Stilisti, giù le mani dal Popa» «Stilisti, giù le mani dal Popa» 77 Vaticano insorge, Etro rinuncia allo scandalo ROMA DAL NOSTRO INVIATO Il Vaticano s'infuria, giù le mani dal Papa. La sua voce è sacra è guai a chi la strumentalizza. La Santa Sede diffida Etro dall'usare - come sottofondo durante «Donna Sotto le Stelle» - un brano musicale con le parole del Pontefice. Kean Etro innesta la retromarcia e risponde: «Il nostro voleva essere solo un omaggio al Giubileo. Rispettiamo il vostro desiderio sostituendo la colonna sonora». Il bisogno di spiritualità deve essere contagioso di questi tempi, tanto che il «New York Times» di oggi dedica un articolo alla moda blasfema. E Gai Mattiolo traghetta dall'inferno al paradiso la platea. Nel passaggio, duemila anni di peccati da scontare diventano l'abito di diavolesse come Naomi e sua madre Valerie. Seguite da Valeria Mazza, Eva Erzigova e Nade- ge. C'è persino il vestito «Mani Pulite», una sorta di camicia di forza che impedisce a chi lo porta di rubare. Un capo che mai come adesso è così attuale, dedicato agli ultimi incappati nella mannaia antitangenti. Ponte Sant'Angelo è infuocato dalle luci. Naomi sfoggia la microtunica bomba atomica, come lacerata da uno scoppio, sul petto e su una coscia, punteggiata di cristalli: «Sfilerò pensando a Gianni Versace - confidava la top nel pomeriggio -. Domani sono in Sud Africa per il compleanno di Mandela. Chiamerò Donatella. Sono giorni difficili per lei e per tutti noi». Di Giorgianna, la rivale, non parla quasi: «Chi è? Se mi imita, fatti suoi, si vede che ne ha bisogno». Corna in testa, trucco luciferino e tute incrostate da antichi simboli satanici di sette malefiche. Il defilé di 60 capi è una raccolta simbolica delle nafandezze di cui si è macchiata l'umanità. Dove le gocce di petrolio di chi non rispetta la natura diventano perle di bustier, i jais rosso fuoco delle tuniche somigliano a ferite di guerra. Passione e nero le uniche tinte. Naomi è prigioniera dell'abito contro la schiavitù, che le incatena i fianchi con canottiglie rivela-fianchi. Gran finale con arcangelo portatore di pace. E' un'indossatrice (quando si dice il sesso degli angeli) a seno nudo, con tanto d'ali. Sylvester Stallone applaude, pimpante dopo un pomeriggio di golf all'Acqua Santa. Lo aspetta la festa maratona a Palazzo Colonna e poi al suo Planet Hollywood. Lì distribuirà le magliette «Celebrities», in edizione numerata, disegnate dall'amico Mattiolo, suo vicino di casa a Miami. Un minuto di silenzio. In ricordo di Versace. Lo chiede Mattiolo che stamattina partecipa insieme con i colleghi romani alla messa, in Santa Maria in Lucina, organizzata da Laura Biagiotti. Si può cavalcare il surf sulle macroonde arricciolate delle acconciature volute da Lorenzo Riva. Piacerebbero alla Begum i suoi tailleur da cerimonia in pizzo, i completi in velluto blu con stampe a motivi cachemire. Gianni Sperti, marito della Barale, accenna passi di fado in pedana. Irene Pivetti e consorte, guancia a guancia, in prima fila osservano estasiati il defilé di Leila Curiel. La sarta meneghina pensa a Rubens per corpetti stringati, giustacuore e vistosi cappelli dalle forme seicentesche, come soufflé troppo lievitati. Tanti i bei tailleur in tweed cacao da abbinare a cappotti doppiati di pelliccia o soprabiti di velluto liscio. Promette bene il giovane Francesco Fino, tenuto d'occhio da Roberto Capucci. Lo stilista che ha fatto la gavetta nello staff di Moschino elabora toilette di tulle e lattice dipinte a mano, effetto tatuaggio. Valentino annuncia che, oltre al collegamento via satellite con Parigi, sarà presente sulla scalinata con 6 abiti che rappresentano l'inizio della sua carriera. Antonella Amapane Gai Mattiolo propone il vestito «Mani Pulite», una specie di camicia di forza che impedisce di rubare li provocatorio vestito «Mani Pulite» ideato da Mattiolo per la sua sfilata di ieri a Roma

Luoghi citati: Mandela, Miami, Parigi, Ponte Sant'angelo, Roma, Sud Africa