L'inaffidabile memoria perduta

L'inaffidabile memoria perduta Perché si possono ricordare con ricchezza di particolari cose mai avvenute L'inaffidabile memoria perduta L processo per la morte di Marta Russo, alla teste Maria Chiara Lipari viene .chiesto di spiegare come mai abbia aspettato dal 21 maggio fino all'8 agosto prima di fare il nome dei due imputati. La Lipari risponde: «Ho dovuto faticare per farmi tornare in mente le cose... Ferraro mi è venuto in mente dopo, come in un lampo ho rivisto la sua faccia pallida, i capelli castani. Ricordare è stato un processo lungo, ho dovuto rivivere quei momenti... Io non ricordo delle visioni, ma faccio ragionamenti. Ognuno di noi vede tanti volti, ma poi ricorda solo quelli sui quali, ha fatto dei ragionamenti. Ricordare significa tornare a quei ragionamenti, per questo ho avuto bisogno di tempo». Uno dei problemi centrali nello studio della memoria è di sapere se sia possibile ricordare con esattezza quanto accaduto. La risposta è che i ricordi sono abbastanza fedeli immediatamente dopo l'esperienza, ma tendono ad essere sempre più imprecisi con il passare del tempo. Ogni tentativo di ricordare e ricostruire la memoria perduta, sia da soli sia con l'aiuto degli altri, porta inevitabilmente a ricordi sempre più inaccurati e inaffidabili, e alla fine si possono ricordare con ricchezza di particolari anche cose che non seno mi avvenute. Nel tentativo di ricordare eventi sempre più lontani, riaffiorano alla mente spontaneamente immagini in associazione con altri eventi. L'evento che riaffiora alla mente sembra così fedele da essere spesso rimemorizzato come sicuramente vero. Quasi tutti sono convinti che ciò che riaffiora alla mente, è qualcosa che avevamo depositato nel cevello e che siamo riusciti a fare riemergere. Purtroppo anche se qualcosa di veramente accaduto si può recuperare in questo modo, nella maggior parte dei casi la memoria recuperata à altamente imprecisa o completamente falsa. Una cosa certa è che questo tipo di memoria recuperata non fornisce nessuna garanzia di veridicità e può essere imprecisa, fuorviarne o completamente falsa. Nemmeno la certezza soggettiva del racconto fornisce una sufficiente garanzia. Infatti il meccanismo usato per recuperare il ricordo comporta l'impianto di strutture nuove prese da altre esperienze o di provenienza esterna. Pertanto, la memoria recuperata nel tempo va verificata con prove sostanziali. Che cosa può accadere nel cervello durante l'impianto di quelle che sono le vere e proprie bugie? Nel tentativo di portare alla memoria un evento, l'individuo si sforza di immaginarlo ripetutamente e tale immaginazione, anche se falsa, viene a poco a poco a far parte del nostro bagaglio di memoria. Inoltre, quanto più si tende a ricordare, tanto più il ricordo si consolida fino a diventare parte del nostro corredo permanente di informazioni. Se tali immaginazioni si ricollegano a eventi realmente subiti, e con risvolti emotivi, difficilmente esse'rimangono scollegate dall'evento reale e passano dal mondo dell'immaginazione a quello della realtà proprio perché sono state associate a eventi realmente accaduti. Quanto più si tenta di scavare nella memoria dell'individuo, tanto più si creano le false memorie. Le prove scientifiche disponibili ci portano a concludere che tale memoria coinvolge falsamente più innocenti di quanto non identifichi i colpevoli. Piergiorgio Strata professore di Neurofisiologia Università di Torino

Persone citate: Ferraro, Maria Chiara Lipari, Marta Russo, Piergiorgio Strata

Luoghi citati: Lipari, Torino