Il maltempo sferza la Liguria

Il maltempo sferza la Liguria e' bastata un'ora di pioggia nell'entroterra di Genova per provocare Temergenza Il maltempo sferza la Liguria Allagamenti, crolla un ponte GENOVA. «Precipitazioni diffuse, localmente intense». Il gergo dei meteorologi dipinge una situazione inconsueta per la stagione. E' successo ieri mattina nell'entroterra di Genova, dove in un'ora sono caduti 40 millimetri di pioggia. Un torrente è straripato, un altro ha devastato per 20 metri l'unica strada di collegamento con una delle zone industriali, un terzo ha provocato il crollo di un ponte, isolando due frazioni del Ponente genovese abitate da decine di famiglie. L'allarme è scattato intorno a mezzogiorno: i torrenti Cerusa e Sturla, ingrossati a dismisura dalla pioggia della mattinata, hanno raggiunto a fondovalle dimensioni abnormi. Via Fabbriche di Voltri è scomparsa per una ventina di metri sotto la violenza delle acque. E, oltre all'asfalto frantumato e inghiottito dal torrente, nelle acque giallastre è finita la conduttura del metanodotto ad alta pressione dell'Amga: due falle in pochi metri, fuoriuscita di gas, immediato intervento dei vigili jdel fuoco e dei tecnici dell'azienda del metano con evacuazione di due palazzi vicini alla tubazione. Pochi chilometri più oltre, la seconda emergenza: le acque del torrente Bruxinetti, affluente del Cerusa, «mangiano» nel giro di pochi minuti un tratto di argine: il ponte, unico col- legamento carrabile con le frazioni di Sambugo e Bruxinetti (una sessantina di famiglie), scivola nel greto trascinando anche un cavo dell'alta tensione che alimenta il paese. Anche dall'altra parte del Turchino, a Masone, si vivono momenti di paura: un affluente dello Stura esce dagli argini e inonda mezzo chilometro di sponda: per fortuna nella zona non ci sono abitazioni, ma solo orti e prati. In paese si registrano allagamenti e qualche frana. Sulle località vicine splende il sole: sembra una maledizione. La macchina dei soccorsi è scattata immediatamente, favorita forse dalla voce, subito diffusa e poi smentita, secondo cui sul ponte crollato, al momento del disastro, stavano passando alcune auto. Comunque, nel giro di poche decine di minuti tutta la zona di Fabbri¬ che di Voltri è stata «invasa» dalle forze dell'ordine, pompieri e volontari, oltre che dalla Croce rossa, mentre in cielo volteggiava un elicottero dei vigili del fuoco. Si sono raggiunte, grazie a una passerella pedonale sul torrente in piena, le frazioni isolate, rassicurando gli abitanti. Si è verificata la tenuta degli argini e si è scoperto che tra il ponte crollato e la strada scomparsa era rimasto «intrappolato» un autobus. Si è cercato, con il Genio Militare, un «ponte bailey» per collegare al più presto le frazioni isolate: forse arriverà domani. Nella notte, comunque, la zona è stata presidiata da pompieri e volontari, a disposizione per qualunque necessità della popolazione. Intanto, per raggiungere la zona industriale è stata utilizzata una strada secondària, sufficiente a superare l'emergenza. Resta la preoccupazione di popolazioni abituate a guardare con diffidenza ai torrenti, troppo spesso portatori di morte e distruzione, culminati nelle disastrose alluvioni del 1970, del '92 e del '94. Dagli ultimi disastri qualcosa è stato fatto per governare gli argini del Leira e del Varenna, molto ancora resta da fare. Stavolta è andata relativamente bene, ma la prossima? Marco Raffa Straripa un torrente un altro devasta una strada e due frazioni del Ponente restano isolate

Persone citate: Fabbri, Marco Raffa, Sturla

Luoghi citati: Genova, Liguria, Masone, Varenna