Intrigo sexy-giudiziarb per Netanyahu

Intrigo sexy-giudiziarb per Netanyahu L'avvocato difensore avrebbe una relazione con il portavoce del premier Intrigo sexy-giudiziarb per Netanyahu Accusato di aver influenzato la condanna di un avversario TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Un uomo d'affari israeliano (Nahum Manbar) colpevole di aver venduto all'Iran materiale chimico necessario alla produzione di armi di distruzione di massa. Un'avvenente avvocatessa (Pninat Yannai) spregiudicata nell'attraversare nel corso del suo processo le linee dèila difesa e della pubblica accusa. Un giudice lAmnon Strashnov) emergente nel Tribunale distrettuale di Tel Aviv. Un amante (Ziv Hen) deluso e vendicativo. Un portavoce governativo (Shai Bazak) rampante. E infine un agente dei servizi segreti (in codice: «Nir»): sono questi i protagonisti di un avvincente scandalo in cui è stato inesorabilmente coinvolto anche il premier Benyamin Netanyahu. Per il mondo politico la questione principale è se sia vero che Netanyahu abbia conferito con il giudice Strashnov durante il processo e lo abbia esortato a infliggere a Manbar una pena esemplare. Il mese scorso Manbar è stato trovato colpevole di alto tradimento: la sentenza sarà pronunciata oggi. «Sciocchezze: non c'è stata alcuna ingerenza del premier nel dibattimento giudiziario», hanno assicurato portavoce governativi. Ma l'avvocato difensore di Manbar, Amnon Zichroni, la pensa diversamente. Fra i suoi collaboratori crede infatti di aver scoperto una «talpa» - l'avvocatessa Yan.*ai - che mentre difendeva Manbar «manteneva rela¬ zioni assidue con il giudice Strashnov, con l'agente "Nir" e con il portavoce Bazak». Informazioni riservate della difesa sarebbero così giunte sia al giudice sia al premier. Ieri - con un gesto drammatico, senza precedenti nel suo genere - l'avvocato Zichroni ha chiesto alla Corte Suprema di rimuovere il giudice Strashnov. Ha anche esibito foglietti piccanti, asseritamente indirizzati da Strashnov a Yannai, ottenuti dal rancoroso ex fidanzato dell'avvocatessa, Ziv Hen: «Mi sembra che tu abbia freddo, puoi venire a scaldarti da me», le avrebbe scritto il giudice. E anche: «Ti infilerei volentieri il mio coso». La vicenda è iniziata con una specie di rebus, 21 parole in tutto, pubblicato lunedi da Yediot Ahronot in prima pagina: «Una grave vicenda, in cui sono coinvolti un giudice e un importante uomo politico, è stata rivelata ieri. Per motivi vari in questa fase non è possibile fornire ulteriori dettagli». Un deputato laborista, Nissim Zvili, ha poi preso la palla al balzo e ha rivelato in Parlamento i sospetti che gravavano sul comportamento di Netanyahu in questa circostanza. Per i laboristi Manbar è una patata bollente perché ha finanziato («con fondi iraniani», dice beffardamente il Likud) la campagna elettorale di due deputati, Uzi Baram e Dalia Yitzik. AldoBaquIs

Luoghi citati: Iran, Tel Aviv