Al servizio dei boss in prigione

Al servizio dei boss in prigione Presi due agenti Al servizio dei boss in prigione CATANIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sono due agenti di polizia penitenziaria le talpe che avrebbero fornito al boss Santo Mazzei il telefonino con il quale dettava ordini dal carcere. Giovanni Migliori, 34 anni, e Nicolò Indovina, di 32, sono stati arrestati ieri sera dagli agenti della polizia di Palermo su richiesta della procura di Catania. Migliori è stato arrestato nella sua abitazione di Siracusa. Indovina è stato ammanettato mentre stava per prendere servizio nel carcere di Brucoli, presso Augusta, lo stesso dal quale il boss Santo Mazzei e il suo luogotenente Salvatore Mertoli, compagni di cella, potevano tranquillamente restare in contatto con i loro uomini grazie ad un cellulare Gsm. L'inchiesta, nelle scorse settimane, ha portato in carcere decine di persone e aveva già consentito di scoprire il meccanismo. Mancavano all'appello le talpe, che ora i magistrati della procura catanese hanno ritenuto di aver individuato nei due agenti. A scoprire che dal carcere di Brucoli partivano telefonate dalle celle del 41 bis, una serie di indagini e l'acume di un investigatore di razza, come il questore di Palermo Antonio Manganelli. L'intercettazione di una telefonata tra il boss Vito Vitale e la sua cugina-amante Gina Barretta fa scoprire che il boss usa il Gsm di un mafioso catanese, Massimiliano Vinciguerra. Da una serie di controlli «a piramide» si scoprono altre utenze cellulari sospette. Da una di queste è stato possibile intercettare la telefonata che, dal carcere di Brucoli, il boss catanese Santo Mazzei fece ad un suo uomo per ordinare un omicidio. La voce di Mazzei fu riconosciuta proprio da Manganelli. Da qui si è risaliti ai due agenti che i mafiosi chiamavano in codice: «Alfio» sarebbe Nicolò Indovina, «l'amico di Alfio» il suo collega Giovanni Migliori. I due non si limitavano a fornire i telefonini, ma avrebbero anche fornito informazioni sui movimenti dei boss da un carcere all'altro. ff. a.]

Luoghi citati: Augusta, Catania, Palermo, Siracusa