«L'Italia non processerà i Top gun»

«L'Italia non processerà i Top gun» La decisione, dopo l'udienza preliminare, per «difetto di giurisdizione» «L'Italia non processerà i Top gun» Trento, il giudice archivia la strage del Cermis TRENTO. L'Italia non può processare i militari americani accusati della strage del Cermis per «difetto di giurisdizione». Lo ha stabilito ieri il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Trento, Carlo Ancona. L'udienza è durata in tutto circa un'ora e mezzo. Secondo il gip non c'erano altre soluzioni, considerato che il governo italiano ha già rinunciato alla giurisdizione in base al Trattato di Londra. «Anzi - ha detto - secondo la Cassazione non avrei memmeno dovuto decidere, ma solo prendere atto della rinuncia italiana e dichiarare il non luogo a procedere». Il procuratore di Trento, Francantonio Granerò, che con il sostituto Bruno Giardina ha condotto l'inchiesta sulla tragedia della funivia (20 morti) e chiesto il rinvio a giudizio di sette militari americani, non ha voluto commentare la decisione del gip. Per Bruno Malattia, difensore dei piloti, «è stato riconosciuto un principio di civiltà giuridica, per cui non si può processare due volte una persona per lo stesso reato». Indifferente sulla giurisdizione, americana o italiana, si è invece detto l'avvocato bolzanino Gernot Roessl, che rappresenta gli interessi delle vittime di nazionalità tedesca. Tutti gli altri hanno espresso delusione o contrarietà. Il sostituto procuratore Giardina ha detto che «è difficile fare commenti senza vedere le motivazioni della decisione del gip. Non sono sorpreso - ha aggiunto - perché questa era una deUe soluzioni possibili, certo la meno auspicata dalla procura. Siamo comunque convinti di aver fatto fino in fondo il nostro dovere: se due piloti sono stati rinviati davanti alla corte mar¬ ziale Usa è solo in base ai nostri atti di indagine». «Dispiace soltanto - ha concluso Giardina che con questa soluzione non si potrà andare a fondo nell'accertamento delle eventuali corresponsabilità della catena di comando militare Usa in Italia». I figli delle vittime altoatesine e il Comitato 3 Febbraio hanno espresso forte delusione. L'avvocato Beppe Pontrelli, legale del Comitato, ha annunciato un ricorso alla Corte internazionale per i diritti dell'uomo. «Tutti gli aviatori Usa - spiega - devono rispettare quattro elementi: velocità, quota, direzione e vicinanza ai centri abitati. Nel caso Cermis tutti sono stati violati ampiamente e in modo deliberato, solo per compiere una bravata». Al termine dell'udienza il giudice dell'udienza preliminare ha disposto la restituzione agli Stati Uniti di tutto il materiale sequestrato nel corso dell'inchiesta, compreso l'aereo Prowler, che dal giorno della tragedia era sotto sequestro alla base di Aviano. «Prendo atto di quanto deciso nell'udienza di oggi e che, peraltro, era già nell'aria». Questo il primo commento del sindaco di Cavalese, Mauro Gilmozzi. «Dato che il governo italiano aveva ormai rinunciato a esercitare la giurisdizione - dice Gilmozzi era difficile sostenere che il processo si doveva celebrare in Italia. Il Trattato di Londra non è più adeguato ai tempi, ma deve essere una pressione politica che deve portare a una revisione di quegli accordi». L'udienza preliminare era cominciata con una contestazione: l'avvocato Malattia e il procuratore Granerò non condividevano la scelta del giudice di discutere prima la scelta della giurisdizione e poi la presentazione delle parti offese e la loro costituzione in parti civili. Non essendo stata ammessa alcuna parte civile, nessun avvocato può impugnare ora la decisione del giudice. Soltanto la procura potrà ricorrere in Cassazione: avrà tempo cfuindici giorni da quando il gip presenterà le motivazioni del «non luogo a precedere». Tra le altre contestazioni preliminari, una sollevata dal procuratore Granerò riguardava la presenza tra gli avvocati di una «osservatrice» in rappresentanza della base Usa di Aviano, il maggiore Tracy Guariniello. La sua presenza era stata contestata anche dall'avvocato Sandro Canestrini, che rappresenta il Movimento Nonviolento per la Pace. [r. cri.] Protestano i legali delle venti vittime Il sindaco di Cavalese «Questa sentenza nell'aria da tempo» La funivia del Cermis precipitata il 3 febbraio scorso con 20 persone a bordo dopo l'impatto con un caccia americano. Il processo si terrà davanti alla corte marziale degli Usa