Torna quel brivido di Dallas

Torna quel brivido di Dallas Il filmato digitaliTzato permette di vedere nuovi particolari Torna quel brivido di Dallas II video dell'assassinio di Kennedy IL CASO LA CASSETTA IN VENDITA NEW YORK DAL NOSTRO INVIATO Il sarto con le vertigini aveva un incubo ricorrente: vedeva la testa di John Kennedy spappolata da un proiettile, poi continuava a camminare e passava davanti a un cinema mentre un imbonitore urlava: «Venite signori e signore! Venite a vedere il presidente assassinato sul grande schermo». Da ieri l'incubo di Abraham Zapruder, il sarto che sfidò le proprie paure per arrampicarsi su un muro e filmare il passaggio del corteo a Dallas, è realtà. L'unica differenza è che il presidente muore su un piccolo schermo, quello di chiunque sia disposto a pagare 19 dollari e 98 centesimi (circa trentaseimila lire) per portarsi a casa la cassetta intitolata «Immagini di un omicidio, un nuovo sguardo al filmato Zapruder» e poi allinearla sullo scaffale tra i cartoni animati della Disney e i film d'azione della serie «Arma letale». Il video dura 45 minuti, ma quello che conta sono i 26 secondi che cancellarono la vita di John Kennedy e cambiarono quella di Abrahm Zapruder. E' una riproduzione digitale, nitida come non lo era quella che è passata all'inizio del film di Oliver Stone «Jfk», chiara come non può esserlo la memoria di tutti quelli che videro la sequenza in tv quando erano giovani e non hanno mai dimenticato dove erano, in quel preciso momento. Splende il tailleur rosa di Jackie, rifulgono i vetri dell'auto che scivola nel sole, sorride il presidente. Fotogramma 261 : un proiettile lo colpisce alla schiena e Kennedy si piega in avanti. Passano pochi istanti, fotogramma 313: la caduta del presidente si arresta, come se qualcosa l'avesse colpito alla fronte, qualcosa che non poteva provenire dal sesto Piano di mi palazzo alle sue spalle. Fotogramma 378, indelebile, per sempre stampato digitalmente nei nòstri òcchi: Kennedy è reclinato su se stesso, Jackie si butta all'indietro, tutto il suo tailleur rosa è sul cofano nero dell'auto, il cappellino in tinta è un irreale accessorio, il «man in black» del servizio di sicurezza (sicurezza?) si tuffa dall'altra direzione per fermarla mentre la first lady raccatta i pezzi di cervello di suo marito sparsi sulla lamiera. E ancora. Ancora. Ancora. Sei volte ancora. Tante il video ritrasmette, in sequenze diverse per velocità, la scena chiave. Kennedy muore lì. Jackie muore lì. La credibilità di Stato muore lì (e nascono tutte le Ustica a venire): perchè non si può guardare quella scena, non la si può vedere con tanta chiarezza come devono averla vista un giorno i componenti della commissione d'inchiesta Warren e poi concludere che Kennedy fu ucciso da un solo fucile, con proiettili magici sparati alle sue spalle. La messa in commercio del video Zapruder digitalizzato è stata preceduta da polemiche. La famiglia e il governo stanno facendq un braccio di ferro per la valutazione dell' originale. L'offerta è tre milioni di dollari, la richiesta diciotto. Il valore di mercato, in una pubblica asta, è stato calcolato sui settanta. Il video dovrebbe vendere centomila copie in una settimana, il punto di pareggio del produtto- re è a 240 mila copie, i Zapruder riceveranno 4 dollari per ogni cassetta venduta. Ma queste sono cifre senza significato, discorsi di contorno. La verità, per una volta, è nelle immagini. Inserire quella videocassetta non è come guardare il film di Oliver Stone, dove la scena diventa parte della fiction al servizio di una spiegazione degli eventi fin troppo semplicistica. Questa è l'immagine della realtà, ripresa per caso da un uomo morto di cancro nel '70 (l'unico decesso non misterioso tra quelli accaduti ai testimoni dell'omicidio), torturato dai rimorsi e dai ricordi. E' una scena da mostrare nelle scuole, nitida come è stata resa, perchè non è più cruda di un qualunque «Armageddon» i ragazzi possano vedere, ma è, per carità loro, assai più breve e significativa, cancella la linea d'ombra tra versione ufficiale e menzogna e pone fine per sempre all'età dell'innocenza di Stato. Il documento Zapruder origi naie è custodito negli archivi del governo a 25 gradi sotto ze ro. La verità riposa in luoghi non lontani, a profondità ulteriori e temperature infernali. Gabriele Romagnoli La sequenza chiave dell'attentato trasmessa sei volte con velocità diverse Sono immagini riprese per caso da un uomo morto di cancro nel 70 Il fìlmato dell'assassinio di John Kennedy, avvenuto a Dallas il 22 novembre 1963 (nella foto), è ora in vendita in video negli Stati Uniti

Luoghi citati: Dallas, New York, Stati Uniti, Ustica