Fango sui vessilli orangisti di Foto Reuters

Fango sui vessilli orangisti Fango sui vessilli orangisti La marcia finisce nella pioggia e nella vergogna REPORTAGE BELFAST dal nostro inviato La marcia degli orangisti si è disfatta nella pioggia e nella vergogna, dopo il terribile rogo in cui sono morti tre fratelli Quinn, cattolici bruciati nel loro letto. L'orrore per il massacro di Jason, Mark e Richard ha gravato e seguita a gravare come una maledizione sulle sfilate che avrebbero dovuto festeggiare la vittoria protestante di tre secoli fa da parte di Guglielmo di Orange sul cattolico Giacomo n. E' finito in uno sporco acquazzone di fango e di lacrime. Gli orangisti che hanno avuto il fegato di sfilare malgrado la tragedia erano veramente pochi. Ne sono stati contati appena 140 nel corteo maggiore e hanno dovuto marciare tra le forche caudine di una folla silenziosa e colma di odio che alzava grandi bandiere nere e cartelli con la scritta «Shame», vergogna. La strage degli innocenti Quinn ha determinato cosi la disfatta politica fino a questo momento del risveglio orangista. Gli oltranzisti protestanti formalmente non rinunciano a marciare, ma sono costretti a ridurre la loro manifestazione e quelle successive in tanti piccoli cortei locali, abbandonando per il momento l'idea revanscista di un'azione di forza collettiva e una sfida sia ai cattolici sia a coloro che hanno firmato l'accordo. Piove, ed è cambiato il clima politico anche a Belfast e in tutta l'Irlanda del Nord. Due individui sono stati fermati dalla polizia perché sospettati di essere gli autori materiali del rogo. Fino a questo momento non ne sono stati diffusi i nomi, anche se ne circolano diversi. Si suppone che si tratti di due membri di un gruppo paramilitare orangista, ma niente di più. Il fatto comunque che ci siano due individui sotto il torchio della polizia e che una finestra con la luce accesa lasci intravedere una ricerca della verità, costituisce uno stimolo per lo sviluppo legalitario e parifico della svolta politica, con una implicita condanna della violenza. I due leader dell'esecutivo, David Trimble e Seamus Mallon, protestante il primo e cattolico il secondo, hanno potuto lanciare in queste ore forti e leggibili messaggi di buon senso, concreti e praticabili inviti alla pacificazione, indicando la strada che può portare fuori dall'incubo. E ovunque sono affisse sui muri, sugli alberi e sulle magliette, le foto dei tre fratellini uccisi, foto di bambini sorridenti, i capelli rasati, le orecchie a sventola, un sorriso timi- do e simpatico, diventati istantaneamente il simbolo della conciliazione possibile attraverso il sacrificio umano. Infatti se qualcosa sta gradualmente cambiando in meglio nella situazione dell'Ulster, ciò è dovuto al fatto che un esperimento tragico, appunto il sacrificio condot- to attraverso il rogo sulle carni di tre bambini, abbia potuto produrre un opportuno miracolo: quello di ridurre al silenzio politico gli estremisti i quali si sono visti mancare la terra sotto i piedi e la possibilità di convincere alla rinuncia dell'uso della forza da parte delle forze cattoliche che si sono sentite assediate ed umiliate in questi giorni. In questo modo la tragedia di Ballymoney, la piccola strage degli innocenti, è diventata una macabra ma percorribile via della pace, o almeno un importante gradino sulla scala della pacificazione. Gli orangisti se ne stanno adesso acquartierati lungo la Drumcree Road, in un campeggio con mensa, di fronte alla chiesa. Davanti a loro si alzano i posti di blocco e le barricate della polizia che li contiene: un piccolo esercito di 200 uomini ai qu ali se ne aggiungono altri 200 dell'esercito più una cospicua riserva pronta a intervenire. Ma non è l'apparato militare a presentare il vero fronte in questa guerra di movimenti umani e rancori profondi. D vero fronte è quello formato dal tessuto degli incontri, dal dialogo frenetico e continuo tra governo inglese e governo irlandese, un dialogo òhe coinvolge e trascina i componenti del piccolo ma speranzoso esecutivo dell'Irlanda del Nord, il governo della pace che è stato promosso da Tony Blair. E' questo tessuto formato da ufficiali del governo ma anche da membri del clero cattolico e unionista, da uomini d'affari e gente della strada, una impressionante schiera di volontari giovanili che si sono riuniti sotto la bandiera della pace possibile e che cercano disperatamente di contenere i contraccolpi ciechi e violenti che seguono ogni compromesso e ogni apertura di trattativa: questo è U vero fronte della nuova guerra in cui la violenza è una deprecabile e fallimentare eccezione, come dimostra l'uccisione dei tre fratellini. Uno dei personaggi emergenti di questo fronte della trattativa è il reverendo Bingham, uno dei più eminenti protestanti radicali ed oggi uno degù esponenti più attivi della pacificazione. Bingham non è soltanto un prete, ma un gran sacer¬ dote, un vero guru della lobby protestante e di fatto il capo di una loggia, piuttosto che di una parrocchia. Eppure il reverendo sta lavorando intensamente insieme alla sua controparte cattolica per cercare vie d'uscita. Nel frattempo il cielo seguita a squarciarsi e la pioggia a tratti flagella i nuovi piccoli cortei protestanti che seguitano ostinatamente a formarsi qua e là, ma senza troppa convinzione. In quello maggiore di Belfast le bande musicali che avrebbero dovuto eccitare gli animi con suoni alti e con forti iulh di tamburo, si sono viceversa spente sotto il peso dell'acqua, dell'angoscia e della vergogna smettendo gradualmente di suonare mentre le cornamuse diventavano flosce e gli uomini abbandonavano il corteo passando sotto le nere bandiere del lutto e le scritte che gridavano vergogna. Paolo (Suzzanti I cattolici accolgono in silenzio con le bandiere listate a lutto i 140 estremisti La pacifica e silenziosa protesta dei cattolici di Belfast che al passaggio degli orangisti hanno agitato bandiere nere in segno di lutto I due leader dell'esecutivo, David Trimble {sotto nella foto piccola) e Seamus Mallon, protestante il primo e cattolico il secondo, hanno lanciato concreti e praticabili inviti alla pacificazione, indicando la strada che può portare fuori dall'incubo [FOTO REUTERS]

Persone citate: Bingham, David Trimble, Quinn, Seamus Mallon, Tony Blair

Luoghi citati: Belfast, Irlanda Del Nord, Ulster