Russia-Giappone, vertice tra grandi malati

Russia-Giappone, vertice tra grandi malati Dal Fondo monetario e dalla Banca mondiale 40 mila miliardi nelle casse del Cremlino Russia-Giappone, vertice tra grandi malati Arriva Kirienko nel giorno delle dimissioni di Hashimoto MOSCA NOSTRO SERVIZIO La Russia ha ottenuto il più grosso prestito della sua storia: alla già notevole somma di 129 miliardi di dollari di debito estero si aggiungono 22 miliardi e 60(3 milioni (quasi 40 mila miliardi di lire) concessi dalle istituzioni finanziarie internazionali dopo due settimane di estenuanti trattative. La notizia è diventata ufficiale solo ieri pomeriggio, quando il negoziatore russo Anatolij Chubais, il direttore del Fmi per l'Europa dell'Est John Odling-Smee e il rappresentante della Banca mondiale Michael Carter si sono presentati davanti alle telecamere per raccontare i dettagli dell'accordo. Fino a quel momento i mercati erano rimasti in ansiosa attesa, per poi crescere del 15 per cento, dopo settimane di caduta libera. La Russia otterrà 14,8 miliardi di dollari entro la fine dell'anno e altri 7,8 nel 1999. Di questi il Fmi fornirà la maggior parte, 15,1 miliardi (Mosca aveva chiesto da 10 a 15) che serviranno a garantire la stabilità del rublo. Il resto arriverà dalla Banca mondiale (6 miliardi per la ristrutturazione industriale) e dal governo del Giappone (1,6). In questa nuova fase della crisi russa Tokyo ha avuto un ruolo senza precedenti, impegnandosi direttamente nel finanziamento del programma anticrisi russo nonostante le difficoltà in casa. Per questo la notizia delle dimissioni del premier giapponese Hashimoto - giunta proprio mentre il capo del governo russo Serghej Kirienko si apprestava ad incontrarlo a Tokyo - ha seminato parecchia inquietudine a Mosca. Che è stata calmata solo in parte dall'assicurazione di Hashimoto che il programma di cooperazione con la Russia continuerà anche senza di lui. I soldi ottenuti dall'Occidente sono senza dubbio una vittoria per il governo russo. Il suo prezzo però rimane un segreto: le condizioni attorno a cui hanno combattuto le delegazioni in questo negoziato-maratona non sono state rese note. Ufficialmente si sa solo che Mosca si è impegnata a ridurre drasticamente il deficit del bilancio: 5,6 par cento del Pil nel '98 e 2,8 nel '99, contro il 6,8 del '97. Ma questo obiettivo era già stato fissato nel programma anticrisi del governo. Carter ha anche negato di aver sollevato la questione della demonopolizzazione del «Gazprom». Il consorzio di gas e petrolio che fornisce un quinto delle entrate russe era da tempo diventato oggetto di discordia tra Mosca e U Fmi che chiedeva di spezzarlo in più aziende. Secondo Chubais, la concessione del prestito «apre la via alla realizzazione del programma anticrisi del governo ed elimina la necessità di una svalutazione del rublo». Ma molti esperti di mercato non sono così ottimisti. La crisi finanziaria asiatica e il crollo dei prezzi sul petrolio non hanno fatto che dare l'ultimo colpo a un'economia che già da diversi mesi era stretta in una rete di debiti. Oltre a riconquistare la fiducia degli investitori - soprattutto stranieri - sul mercato dei titoli, Boris Eltsin dovrà tentare di risolvere il drammatico problema dei salari. Attualmente l'indebitamento reciproco tra Stato e imprese ha raggiunto la folle cifra di 160 miliardi di dollari e quasi la metà della popolazione riceve il proprio stipendio con ritardi che vanno da due mesi a due armi. Una situazione che negli ultimi mesi ha portato a un'escalation della protesta sociale, con scioperi e manifestazioni in tutta la Russia. Da più di un mese i minatori siberiani assediano la sede del governo a Mosca chiedendo le dimissioni del presidente. Ieri molti operatori del mercato esprimevano apertamente il dubbio che il Cremlino non resisterà alla tentazione di «mangiarsi» i soldi dell'Occidente, come aveva già fatto alla vigilia delle presidenziali del '96, quando buona parte degli aiuti del Fmi è stata usata per pagare gli stipendi e Qui sodimissionario conquistarsi voti. Si parla già di altri 800 milioni di dollari che la Russia vorrebbe farsi prestare dal Giappone per pagare i minatori. E il governatore di Ekaterinburg Eduard Rossel ha ieri rivelato che Eltsin gli avrebbe confessato l'intenzione di chiedere ai leader del G7 altri soldi, per pagare i salari. Che quasi sicuramente riuscirà ad ottenere: finora di fronte al ricatto di un'esplosione sociale in Russia l'Occidente non ha mai saputo resistere. Anna Zaffesova Mosca si è impegnata a portaril deficit di bilancio in 2 anni su livelli di Maastricht (2,8%) Tietmayer sprona l'economia del Sol Levante: «Potete farcela altrimenti contagerete il mondo» A Qui sopra Hans Tietmayer. A destra il premier dimissionario giapponese Hashimoto accoglie Kirienko