Tokyo non blocca le riforme
Tokyo non blocca le riforme Tokyo non blocca le riforme I liberaldemocratici restano al potere 1130 luglio il nome del successore Salta laa Washall'inddel dielettTOKYO. Assumendosi in pieno la responsabilità per la sconfitta elettorale di domenica, il primo ministro giapponese Ryutaro Hashimoto ha annunciato ieri le sue dimissioni (e indirettamente rinunciato alla sua imminente visita a Washington). Una decisione che se da un lato fa sperare i mercati in una azione più decisa del nuovo governo per favorire la ripresa economica, dall'altro rischia di creare un vuoto istituzionale che potrebbe ritardare le misure già approvate. «La colpa è tutta mia», ha detto Hashimoto, accettando la bocciatura da parte degli elettori per le molte incertezze mostrate da questo esecutivo nelT affrontare la recessione, la prima in cui il Paese è entrato negli ultimi 23 anni. Ma il suo successore dovrebbe essere scelto soltanto tra otto giorni dai deputati del suo partito, il liberaldemocratico (Ldp), e presentato al voto del parlamento non prima del 30 luglio, secondo quanto annunciato dal portavoce governativo Kanezo Muraoka. Proprio alla fine del mese la Dieta avrebbe dovuto votare sul piano governativo per il risanamento del settore bancario dai crediti inesigibili, che dovrebbe dare nuovi impulsi ai finanziamenti alle imprese, consentendo di avviare il rilancio dell'economia. Lo stesso Muraoka ha affermato che l'iter legislativo proseguirà nonostante la crisi, osservando che «vista la situazione, non c'è un giorno da perdere». Il portavoce governativo ha detto che verranno prese in considerazione anche le «raccomandazioni» in materia da parte dell'opposizione, uscita notevolmente rafforzata dalle elezioni di domenica per il rinnovo di metà della Camera alta del parlamento. Mentre l'Ldp è diminuito da 61 seggi uscenti a 44, il Partito democratico del Giappone (Dpj), una coalizione di centro-sinistra, ha aumentato i suoi da 18 a 27 mentre il Partito comunista ha più che raddoppiato i suoi, da 6 a 15. I candidati più probabili alla successione ad Hashimoto rimangono i suoi compagni di partito Keizo Obuchi, attuale ministro degli Esteri, e Seiroku Kajiyama, ex portavoce del governo. Ma il leader del Dpj, Naoto Kan, ha detto ieri che darà battaglia per arrivare «il prima possibile ad elezioni anticipate» per il rinnovo della Camera bas¬ a visita ington omani sastro orale sa del Parlamento, l'unica che può dare 0 togliere la fiducia al governo e nella quale l'Ldp ha ora la maggioranza assoluta. Lo stesso Kan e il leader del Partito comunista, Tetsuzo Fuwa, non hanno escluso la possibilità di scegliere un candidato comune a primo ministro nel caso si andasse effettivamente alle elezioni generali. I liberaldemocratici invece, secondo l'agenzia «Kyodo», cercherebbero di rafforzarsi chiedendo una cooperazione parlamentare «caso per caso» con il partito Komei e con il Nuovo partito della pace, entrambi sostenuti dalla potente organizzazione buddhista Soka Gakkai. Non poteva giungere in un momento meno opportuno la visita in Giappone - da tempo in programma - del primo ministro russo Serghei Kiriyenko. Nella conferenza stampa in cui annunciava la sua decisione, Hashimoto si è preoccupato di esprimere l'auspicio che la crisi di governo non incida negativamente sui rapporti con il grande vicino. «Non desidero che le relazioni russo-giapponesi, che hanno finalmente cominciato a migliorare, avertano direzione», ha detto. «Que sto non deve avvenire. A pre scindere dalle mie dimissioni dobbiamo spingere in avanti le relazioni tra Giappone e Russia». In tutta l'Asia le Borse sono in calo, tranne che a Tokyo, dove l'indice Nikkei, dopo un calo inziale, ha chiuso con una crescita di 270,33 punti chiudendo a quota 16.360,39. «Il Giappone può uscire dalla crisi» perché «ha delle grandi potenzialità di crescita che non devono essere sottovalutate», è però il giudizio del governatore della Bundesbank Hans Tietmeyer. «Il Giappone ha delle grandi potenzialità», ha detto Tietmeyer, ricordando l'avanzo di parte corrente e l'alto tasso di risparmio del paese. E aggiungendo come «la ripresa dell'economia giapponese sia importante per lo sviluppo dell'Asia». Al momento, ha detto il presidente della banca centrale tedesca, la crisi asiatica non ha avuto un impatto molto forte sull'andamento dell'economia europea. Tuttavia, ha aggiunto, «viviamo tutti in questo mondo e, in un sistema globale, le ripercussioni sarebbero inevitabili se la situazione nella regione asiatica dovesse peggiorare», [e. st.] Salta la visita a Washington all'indomani del disastro elettorale
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